TIROIDINA
. Col nome di tiroidina o iodotirina fu, nel 1896, ottenuto da E. Baumann una globulina iodata contenente variabili quantità di iodio e considerata principio unico e attivo della tiroide. Oggi con questo nome si trova nel commercio farmaceutico l'estratto di ghiandola tiroide, preparato partendo dall'organo omonimo raccolto da comuni animali domestici (bue, montone, cavallo, maiale) e usato per riparare alla deficienza funzionale della tiroide, ghiandola, com'è noto, a secrezione interna. Esistono nel commercio varie tiroidine, fra cui la tiroidina atossica (G. Coronedi) che si somministra spesso associata alla renotirina, ottenendosi così un preparato sinergico di estratto tiroideo e di corteccia renale. La tiroidina, oltre a costituire la base della cura del mixoedema classico, e della profilassi del gozzo con cretinismo endemico, rappresenta un sussidio terapeutico prezioso in svariate malattie, la cui origine si fa risalire a ipo- o a disfunzione tiroidea, quali: l'uricemia, l'obesità, alcune dermopatie, nevralgie, artropatie, ecc. L'impiego di tiroidina per via ipodermica, non scevro d'inconvenienti e pericoli, è abbandonato perché un'esperienza clinica estremamente vasta ha portato alla sicura conclusione che, somministrando per bocca il rimedio, non ne mancano mai gli effetti.
L'avvelenamento da tiroidina, che si manifesta solo eccezionalmente per cattiva preparazione del rimedio o per ipersensibilità del malato, è caratterizzato da un insieme di sintomi che richiama alla mente il quadro della malattia ben nota con la designazione di gozzo esoftalmico. Recentemente è stato isolato da I. Kendall un altro principio attivo della tiroide, la tirossina, sostanza cristallizzabile che si può considerare come un'idrochinonti rosina iodata. Essa manifesta tutte le azioni caratteristiche dei preparati fatti con la sostanza tiroidea originale e ha dato origine a numerosi studî farmacologici.