TIREOTOSSICOSI
. È l'insieme dei fenomeni morbosi causati dalla presenza di un eccesso di ormone tiroideo (tiroxina) nell'organismo. Più frequente nella donna che nell'uomo, può manifestarsi fra il 16° e il 50° anno di vita; preoccupazioni, sovraffaticamento psichico ne favoriscono la comparsa. La pubertà, la gravidanza, i traumi fisici possono agire come fattori determinanti. Ancor mal definita è la parte che spetta all'ormone tireotropo preipofisario nell'insorgenza della tireotossicosi.
La tireotossicosi è caratterizzata da fisionomia ansiosa, volto spesso arrossato, nervosismo, emotività, instabilità e continuo bisogno di muoversi ed agire, temperatura subfebbrile, facile sudorazione, tachicardia, grande appetito con dimagramento, tremore delle mani; aumento del metabolismo basale da + 20 a + 100; periodi di esuberante energia che si alternano con periodi di stanchezza ed esaurimento. I sintomi della tireotossicosi si presentano: 1) nella malattia di Flajani-Basedow o morbo di Graves o gozzo esoftalmico, in cui la tiroide iperfunzionante versa in circolo una quantità di tiroxina superiore alla norma; vi è chi non ritiene che l'iperfunzione tiroidea sia la causa prima delle manifestazioni morbose di questa malattia, la quale dipenderebbe invece da una disfunzione neuroendocrina di cui l'anomala funzione tiroidea sarebbe solamente un sintomo e non il fattore primitivo; 2) nell'adenoma tossico o iperplasia glandolare circoscritta; 3) dopo l'assunzione di preparati tiroidei, o tiroxina, in dosi superiori a quelle terapeutiche. La tireotossicosi si cura con la resezione o l'irradiazione della tiroide, oppure con i farmaci antitiroidei (diiodotirosina, preparati tiouracilici), il riposo fisico e psichico e la vitamina B1.
Bibl.: A. T. Cameron, La moderna endocrinologia, Torino 1947; J. Bram, in Medical Record, 1947, p. 727; cfr. Med. Times, 1947, p. 383.