TIRANO
(A. T., 24-25-26). -Comune della provincia di Sondrio (3158 ha.), in Valtellina. Il centro abitato che gli dà nome sorge sulle due rive dell'Adda (450 m. s. m.), allo sbocco, in questa, della Val Poschiavina, 4 km. dal confine italo-svizzero. È insediamento antichissimo, fissatosi in origine sulla destra del fiume e poi trasferitosi nel sito attuale per fuggire le pericolose piene dell'Adda. Anche qui tuttavia, il fiume ha spesso danneggiato la città: dopo la piena, memorabile, del 1808, il decorso urbano delle acque fu saldamente arginato. Oltre che centro di una regione agricola (nota specialmente per i suoi vini), Tirano presenta un discreto sviluppo di industrie (seta, polverificio) e si avvantaggia dell'essere capolinea delle comunicazioni ferroviarie della Valtellina da Colico a Sondrio e della Val Poschiavina (fino a St. Moritz, anch'essa, come la precedente, a trazione elettrica). La popolazione del comune, che era di 5496 ab. nel 1861, saliva a 6573 nel 1901, e a 7104 nel 1911, per scendere a 6769 nel 1921 e 6518 nel 1931. Di questi, la maggior parte vive riunita nei due centri di Tirano (3517 ab.) e Madonna di Tirano (1155), località 1 km. a O. della precedente, famosa per il santuario costruitovi nel primo cinquecento.
Monumenti. - Alle falde del Masuccio e sul Dosso sussistono i ruderi del castello degli Omodei, forse del sec. XI. Tuttora parzialmente conservate le mura erettevi da Ludovico il Moro. La collegiata (S. Martino), del secolo XV, ha un bel campanile romanico. Notevoli palazzi: Salis, del 1560, con affreschi tiepoleschi; Torelli, con torri medievali e una piccola quadreria; Quadrio, con affreschi di G.B. Muttoni; Parravicini; Buttafava. Il Santuario della Madonna, che sorge poco distante dal borgo, è il più notevole edificio sacro del Rinascimento in Valtellina.
Fu iniziato nel 1505, e si ritiene che ne abbia fornito i disegni Alessandro Scala di Carona che scolpì il marmoreo portale. Altri credono che l'architettura elegantissima si debba a Tommaso Rodari di Como: comunque, essa riflette già le idee del Bramante, innestate sul tronco prettamente lombardo. L'interno, rivestito da stucchi barocchi, ha un grandioso organo in legno intagliato di Giuseppe Bulgarini da Brescia (secolo XVII). Tra le molte opere d'arte in essa contenute vi sono alcune sculture (S. Giovanni Battista, e bassorilievo della Madonna in trono, 1519) del citato A. Scala, nonché tarsie colorate del principio del secolo XVI nella porta dell'abside. Particolarmente preziosi sono i paramenti ricamati in oro, donati dal cardinale Richelieu e recanti il suo stemma.
Storia. - Detto anticamente Turris amnis e Inter amnes, dovette essere centro cospicuo, data la sua posizione allo sbocco della Val Poschiavina. E infatti nel sec. XI era munito di un castello al Dosso (detto degli Omodei). Tuttavia scarse sono le notizie documentarie e di non grande rilevanza. Soggetta ad alluvioni rovinose sia dell'Adda che del Poschiavino, risorse in luogo piano, e fu circondata da fortificazioni da Ludovico il Moro (1487): infatti la sua importanza era cresciuta non tanto per l'evolversi della vita comunale e per i traffici che si svolgevano attraverso il valico del Bernina e quello dell'Aprica, quanto per esser diventato territorio di confine, dopo che Poschiavo e quasi tutta la valle erano venuti in possesso delle Leghe Retiche.
Nel 1512 anche Tirano, come tutta la restante Valtellina, passò in potere delle Tre Leghe, ma di qui partì la scintilla della rivolta, il 19 luglio 1620, col massacro degli eretici da parte dei cattolici, e alle sue porte furono sconfitte le truppe bernesi e zurighesi, scese d'Engadina per domar la rivolta. Per il restante della guerra di religione, seguì le sorti della Valtellina, come per tutto il tempo dal 1639 al 1848: in quest'anno Tirano fu uno dei maggiori focolai di rivolta, e l'ultima località mantenuta dai volontarî del general D'Apice, quando già Sondrio e Bormio eran state rioccupate dagli austriaci. Nelle successive guerre d'indipendenza, Tirano fu sempre uno dei centri di arroccamento delle truppe combattenti allo Stelvio.
Una data memorabile per Tirano è quella del 1504, cioè dell'apparizione della Vergine a S. Mario Omodei donde prese cominciamento l'erezione del Santuario.
Bibl.: Per la parte storica si veda valtellina. In particolare: S. Monti, Storia ed arte nella provincia ed antica diocesi di Como, Como 1902, p. 515 segg.; E. Bassi, La Valtellina, Monza 1924, p. 185 segg.; A. Giussani, Il santuario della Madonna di Tirano, Como 1926.