ICETA (‛Ικέτας), tiranno di Leontini
Era di nobile famiglia siracusana, e presso di lui si raccolsero gli aderenti del partito oligarchico che la reazione di Dionisio II, tornato a Siracusa, obbligava a uscire dalla città. Iceta vinse Dionisio, occupò Siracusa, e tenne assediato il nemico nell'isola. Al sopravvenire di Timoleone, I. fece alleanza contro di lui coi Cartaginesi; ma fu vinto da Timoleone ad Adrano e a Siracusa, sicché dovette lasciar l'assedio e tornare a Leontini (342 a. C.). Dopo la battaglia di Crimiso (v.) tornò ad allearsi coi Cartaginesi, e fece scorrerie nel territorio siracusano. Venne in ultimo assediato da Timoleone a Leontini, e dai suoi stessi soldati fatto prigioniero e consegnato al nemico. Fu messo a morte insieme col figlio e col generale Eutimo (339-338 a. C.).
Iceta II (forse discendente del primo) ebbe per qualche tempo signoria in Siracusa nei torbidi seguiti alla morte di Agatocle (298), tenne fronte agli assalti dei mercenarî di Menone, che furono ricevuti a Siracusa, e fondarono in Messina lo stato dei Mamertini. I. combatté Finzia tiranno di Agrigento, ma nel 278 fu rovesciato dai Siracusani che misero la città nelle mani di Pirro.
Bibl.: A. Holm, Storia della Sicilia nell'antichità, trad. it., II, Torino 1901, p. 388, 415 seg.; E. A. Freeman, Hist. of Sicily, IV, p. 290 segg.; J. Beloch, Griech. Gesch. (2ª ed.), III, i, p. 581 segg.; Th. Lenschau, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., VIII, coll. 1594-96 (per Iceta I), 1596-97 (per Iceta II); W. Giesecke, Sicilia numismatica, Lipsia 1923, p. 73 seg.