TIPICO
. Il tipico (gr. τυπικόν) è nella liturgia bizantina quello che per la liturgia latina è l'ordo che contiene, giorno per giorno, il carattere e lo svolgimento dell'officiatura divina sia per la recita del breviario sia per il servizio dell'altare.
Il tipico è dunque il regolatore di tutta l'ufficiatura bizantina. Esso varia secondo le varie chiese e ha subito nel corso dei secoli profondi rimaneggiamenti che lo hanno adattato alle circostanze nuove. Dei varî tipici riscuote maggiore autorità quello che va sotto il nome di San Saba il cui ultimo rimaneggiamento è stato, forse, operato dal patriarca bizantino Filoteo (1351-76) che vi ha introdotto la festa di Gregorio Palamás.
Nella vita monastica bizantina poi si chiamano τυπικὰ κτητορικά le costituzioni fissate per i suoi monaci dal fondatore di un monastero: a essi sono affini i testamenti (διοϑῆκοι) dei fondatori stessi e le crisobulle con le quali gl'imperatori fondavano un monastero e ne stabilivano o modificavano il regime. Essi sono assai numerosi e la loro comparazione è oltremodo utile per stabilire nei suoi tratti fondamentali la fisionomia del monachismo bizantino.