BUAZZELLI, Tino
Attore, nato a Frascati il 13 luglio 1922; è stato protagonista di varie esperienze drammaturgiche, sovente nella cosiddetta Compagnia dei giovani, spesso in appositi complessi. Ha esordito in Erano tutti miei figli di A. Miller (1947), per poi conseguire notevole successo nelle Colonne della società di Ibsen (1951); sanguigna e pittoresca è stata la sua rappresentazione della figura di Falstaff nella prima parte dello shakespeariano Enrico IV (1961) e poi (1976-77) ne Le Allegre comari di Windsor; meno notevole nel Macbeth (1966). Dove egli ha trovato la sua misura più originale e sicura, mettendo in luce qualità di eccellente tecnica scenica e mimica, calda e amara partecipazione alle tensioni ideologiche del testo, è nelle opere di B. Brecht: L'Opera da tre soldi (1958), Schweyk nella seconda guerra mondiale (1961), Vita di Galileo (1963): quest'ultima la sua migliore interpretazione in senso assoluto. Meno efficace ne Il nemico del popolo di Ibsen (1974) e nel pirandelliano Tutto per bene (1969), significativo nel teatro classico, Casina e Aulalaria di Plauto (1971), ha contribuito notevolmente al successo de La rigenerazione di Svevo (1973). Rara è stata la sua partecipazione al cinema; più intensa quella alla televisione, come nella colorita interpretazione del personaggio di Nero Wolfe, l'investigatore privato dei romanzi gialli di Rex Stout.