UJEVIČ, Tin (Augstin)
Poeta croato, nato a Vrgorac (Dalmazia) nel 1891. Ha studiato a Spalato (ginnasio-liceo), a Zagabria e Parigi (studî universitar.). Ritornato dopo la prima Guerra mondiale in patria, è vissuto a Belgrado, Sarajevo e Zagabria, suscitando scandalo presso i benpensanti, e ammirazione presso i seguaci, con la sua vita sregolata di bohémien impenitente.
La sua opera poetica, che, per l'efficacia esercitata presso i giovani, può dirsi altrettanto patrimonio dei Serbi, quanto dei Croati, è la risultante armoniosa delle sue doti principali: una cultura vasta e personalissima, uno scavo costante nel proprio animo, un senso raffinato, e talvolta classico, della forma. I volumi Lelek sebra (Il lamento dello schiavo, Belgrado 1920), Kolajna (La collana, Belgrado 1926) e soprattutto Ojadjeno zvono (La campana addolorata, Zagabria 1933) sono tra le migliori raccolte di liriche della letteratura serbocroata e contengono poesie di valore antologico. Meno significativi, anche se brillanti, i suoi saggi: Skalpel kaosa, (Lo scalpello del caos, 1928); Ljudi za vratima gostionice (Gli uomini davanti alla porta dell'osteria, 1938).