TIMODAMOS (Τιμόδαμος)
2°. - Figlio di Demetrios, scultore ateniese, attivo nella prima metà del I sec. a. C.
È noto da un'iscrizione di Epidauro, apposta su di una esedra semicircolare: la dedica parla della statua equestre (εἰχόνα... ἔϕιππον, I. G., iv2, 630) di Aristoboulos figlio di Xenodoros, il che permette di intendere la particolare forma del basamento sporgente all'indietro a metà della curva. Altri monumenti simili sorgevano nell'Asklepieion, e su uno di questi si è identificata ancora la firma di T., dove si era letto erroneamente Amphitimos o Timomachos. Statue in piedi potevano essere collocate sulle ali dell'esedra: nel secondo monumento considerato, una di queste era firmata da Dion figlio di Damophilos.
Bibl.: Chr. Giamalidis, in ᾿Αρχ. ᾿Εϕ., 1913, p. 125 (Amphìtimos); J. Marcadé, in Bull. Corr. Hell., LXXIII, 1949, p. 133 ss.