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TIMO

di Augusto BEGUINOT - Enciclopedia Italiana (1937)
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TIMO (lat. scient. Thymus)

Augusto BEGUINOT

Vasto genere della famiglia Labiate (Linneo, 1735) con circa 40 specie, ma molte altre furono descritte e non sono ancora bene accertate. Sono diffuse dalle Canarie, attraverso la regione mediterranea e l'Africa settentrionale, fino in Etiopia e attraverso quasi tutta l'Eurasia fino in Groenlandia. La maggior parte è indigena della regione mediterranea. Sono suffrutici o frutici bassi, aromatici, con foglie piccole, intere, decussato-opposte e fiori minuscoli, disposti in verticillastri distanziati o addossati in forma di spicastri. Tutti i timi, ma in misura particolare il Th. vulgaris L. (it. timo, pepolino; fr. thyme; sp. tomillo; ted. echter Thymian; ingl. garden thyme), contengono varî olî essenziali, fra cui sono di notevole importanza farmaceutica due fenoli aromatici, il "timolo" e il "carvacrolo", che vengono estratti distillando la pianta intera. Il primo è usato in veterinaria sotto il nome di acido timico come leggiero antisettico.

Secondo Bentham il genere si può suddividere in tre grandi sezioni: 1. Pseudothymbra Benth. a tubo della corolla stretto, lungamente sporgente dal calice e a brattee ampie embriciate, colorate, ricoprenti i calici. Comprende un piccolo numero di specie proprie della Spagna e dell'Africa boreale occidentale; 2. Serpyllum Benth. a tubo carollino incluso nel calice e brevemente eserto. È la sezione più numerosa e proteimorfa che comprende una specie eccezionalmente polimorfa, il Th. serpyllum L. (it. serpillo, pepolino, sermollino cetrato; fr. serpolet; sp. serpol; ted. Quendel, Feldthymian; ingl. penny mountain) ricco di sottospecie, varietà e forme; è molto frequente nei prati e pascoli di pianura, dei colli e dei monti ai cui fieni trasmettono il grato odore. Di questa stessa sezione fa parte il Th. vulgaris che ha anche valore terapeutico, tanto che è iscritto nella Farmacopea ufficiale italiana (5a ed.) sotto il nome di herba thymi e se ne prepara un alcoolato aromatico composto.

Alcuni timi servono anche per aromatizzare le vivande.

Vedi anche
spezie Sostanze aromatiche di origine vegetale (pepe, zenzero, chiodi di garofano, cannella, noce moscata ecc.) generalmente di provenienza esotica, usate, oltre che per aromatizzare e insaporire cibi e bevande, anche, specialmente in passato, in medicina e in farmacia. ● I Greci e i Romani fecero uso larghissimo ... òlio essenziale essenziale, òlio Sostanza o miscela odorosa ricavata da organismi vegetali o da secrezioni di piante o anche da secrezioni animali (anche oli eterei o oli volatili o essenze). Gli essenziale, olioessenziale, olio all'aria si ossidano, resinificandosi e lasciando precipitare sostanze solide. aceto Prodotto della fermentazione di liquidi alcolici come vino, birra ecc., per l’azione di batteri aerobi del genere Acetobacter. Di sapore acre, viene usato come condimento e per la conservazione di prodotti alimentari.  ● In Italia la legge prescrive che il nome di aceto sia riservato a prodotti ottenuti ... màcchia mediterrànea màcchia mediterrànea Boscaglia litoranea sempreverde della regione mediterranea (fig.). Occupa vaste zone nelle regioni costiere e ha una fisionomia uniforme, caratterizzata da specie arbustive o arboree (mirto, lentisco, leccio ecc.) e specie lianose (caprifogli, clematidi ecc.), benché le specie ...
Vocabolario
timo²
timo2 timo2 s. m. [dal gr. ϑύμον o ϑύμος (v. la voce prec.), che aveva anche questo sign., con sviluppo semantico non ben chiaro]. – In anatomia, organo ghiandolare impari mediano, situato dietro lo sterno, che raggiunge il massimo sviluppo...
timo¹
timo1 timo1 s. m. [dal lat. thymum o thymus, gr. ϑύμον o ϑύμος]. – 1. Genere di piante labiate (lat. scient. Thymus) con numerose specie diffuse soprattutto nell’Europa mediterranea con specie difficili da identificare ed in numero variabile...
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