TIMAVO (Τίμαυον, Temavus, Timavus)
Fiume della Venezia Giulia che, dopo 40 km di corso sotterraneo, appare ai piedi del Carso sull'Adriatico con vigorose polle sottomarine.
Era celebrato dagli antichi (Strabo, v, 1, 7; Verg., Aen., i, 241-246; Plin., Nat. hist., passim) per le sette o nove bocche da cui rimbombando scaturiva. (A causa del bradisismo negativo ha ora perduto la maestà antica). Il T. segnava il confine fra i Carni e gli Istri e qui C. Sempronio Tudiano, vincitore dei Carni, dei Giapidi e degli Istri, pose una base in memoria del suo trionfo nel 129 a. C. (Plin., Nat. hist., iii, 19, 29), ed ebbe una statua (I. I., x, 4, n. 317). Sul luogo è ora una chiesa dedicata a S. Giovanni di (o in) Tuba (tromba o tomba) eretta nel sec. XV sulla sede di una chiesa a tre navate e tre absidi dell'XI secolo. Questa, a sua volta, era l'ampliamento di una basilica paleocristiana ad abside poligona, di cui è visibile un elegante mosaico policromo (fine sec. V), costruita attorno ad un più antico sacello, in cui il culto al Santo battezzatore sostituì quello alla divinità fluviale. Probabilmente il sacello sorge sul luogo del santuario romano e preromano.
Bibl.: P. Kandler, Discorso sul Timavo, Trieste 1864; G. Gregorutti, L'antico Timavo e la Via Gemina e Postumia, in Archeografo Triest., S. II, XVIII, 1891, p. 37 s.; Keune, in Roscher, V, 1916-24, c. 963, s. v. Timavus; P. Sticotti, Timavo, in Miscellanea di Studi A. Hortis, Trieste 1910, pp. 1039-1050; A. Degrassi, Lacus Timavi, in Archeografo Triest., S. III, XII, 1926, pp. 307-321; H. Philipp in Pauly-Wissowa, VI A, 1936, c. 1242 ss., s. v. Timavus; M. Mirabella Roberti, S. Giovanni al Timavo, Basilica paleocristiana, in Atti e Mem. Soc. Istr. Archeol. St. Patria, N. S., II, 1952, pp. 208-210.