Matematico greco (forse sec. 4º a. C.), l'unico della scuola pitagorica sul quale ci siano rimaste notizie di qualche rilievo. Della sua opera si sa soltanto che chiamò rettilinei i numeri primi (ἀριϑμοὶ εὐϑυγραμμικοί) e che è l'autore di un metodo (detto epantema o fiorita di T.) per la risoluzione di un particolare tipo di sistemi di equazioni lineari, nei quali egli nettamente distingue i dati (ὡρισμένα) e le incognite (ἀόριστα). Si tratta dei sistemi che in simboli algebrici moderni si scrivono: x1+x2+ ... +xn=s, x1+x2=a1, x1+x3=a2, ..., x1+xn=an−1, dove le a, s sono quantità note e le x sono incognite. Il risultato di T. è esprimibile mediante le formule:
x1=(a1+a2+ ... +an−1−s)/(n−2),
x2=a1−x1, x3=a2−x1, ..., xn=an−1−x1 .