TIMARCO (Τίμαρχος)
Personaggio della corte di Antioco IV di Siria, fu ambasciatore a Roma e governatore delle satrapie orientali. Usurpò il regno dopo la morte di Antioco V; riconosciuto come re da Roma, governò la parte orientale dell'impero dei Seleucidi tra il 162 e il 160 a.C., finché fu ucciso da Demetrio I.
Due impronte di sigilli da Seleucia sul Tigri sono state a torto riconosciute come sue effigi; sono attendibili invece solo pochi ritratti monetali che lo raffigurano in maniera semplice e realistica in abbigliamento militare. L'elmo è ripreso da quello di Eucratide di Battriana (v. vol. Ill, p. 525, fig. 635), del quale T. fu alleato; ma anche i tratti del volto, specialmente nella parte attorno alla bocca e al mento, lo avvicinano a lui.
Bibl.: Impronte di sigilli da Seleucia sul Tigri: R. H. McDowell, Stamped and Inscribed Objects from Seleucia on the Tigris, Ann Arbor 1935, pp. 46, 214 e ss., n. IA3o(i), tav. 1, 10 e pp. 67, 214 ss., n. IIA10(I), tav. 11, 28.
Monete: A. Houghton, Timarchus as King in Babylonia, in RevNum, XXI, 1979, pp. 213-217.
(R Fleischer)