Pittore greco (sec. 5º - 4º a. C.); suo capolavoro, molto celebre nella tradizione letteraria romana, era il Sacrificio di Ifigenia, in cui si ammirava la gradazione nella rappresentazione delle passioni e il crescendo del dolore fra i protagonisti, fino a quello culminante di Agamennone che l'artista preferì rappresentare con il capo velato. Riflessi di questa composizione sono nell'ara circolare detta di Cleomene (agli Uffizi), e forse un'eco nelle figure di Agamennone e di Calcante nella pittura eclettica, neoclassica della Casa del poeta tragico, a Pompei. Altri quadri ricordati dalle fonti sono: un Ciclope dormiente, di cui Plinio loda l'invenzione, poiché, sebbene di piccole proporzioni, l'artista vi aveva fatto risaltare la grandezza del ciclope ponendogli accanto un satiro che gli misurava il pollice con il tirso; inoltre una Uccisione di Palamede, e un eroe collocato nel tempio della Pace a Roma.