Burton, Tim
Regista cinematografico statunitense, nato a Burbank (Los Angeles), il 25 agosto 1959. Nel 1982 ha realizzato, per la Disney, Vincent, cortometraggio di sei minuti in bianco e nero, girato con la tecnica dello stop-motion (animazione con pupazzi e plastilina dentro set tridimensionali in scala ridotta). È da questo 'incubo autobiografico' che emergono alcune tra le passioni letterarie e cinematografiche dell'autore (E.A. Poe, le scenografie dell'espressionismo tedesco, il cinema di R. Corman). L'originalità e la forza dell'universo visivo di B. si evidenziano in Batman (1989), Edward scirrorshands (1990; Edward mani di forbice) e Batman returns (1992; Batman - Il ritorno). In queste ultime due opere, in cui la storia è completamente subordinata alla dimensione visiva e scenografica del suo autore-creatore, si accentua il drammatico percorso emotivo di personaggi racchiusi in ambienti cromaticamente e architettonicamente differenziati.
Appassionato sin dall'infanzia di cartoni animati e di classici del cinema fantastico e horror, B. ha iniziato a lavorare per la Disney collaborando alla realizzazione dei lungometraggi The fox and the hound (1981; Red e Toby nemici-amici) e The black cauldron (1985; Taron e la pentola magica).
Il mondo del suo cinema è popolato da 'diversi', eroi profondamente umanizzati, individui cupi e solitari condannati dalla loro 'anormalità' (lo stesso personaggio di Batman viene spogliato del tradizionale eroismo da fumetto e inserito in un contesto lugubre, che fa emergere piuttosto la tristezza per un passato familiare assente e la tendenza all'incomunicabilità).
Nel 1993 è stato supervisore e produttore di Tim Burton's nightmare before Christmas, diretto da H. Selick, film a pupazzi animati (il cui protagonista, Jack Skellington, è una delle creature 'anomale' di B.) nel quale viene ripresa e aggiornata la tecnica dello stop-motion, ispirandosi a un libro per bambini scritto e disegnato dal cineasta. Altro 'diverso', inetto senza la minima traccia di talento, è il protagonista di Ed Wood (1994), considerato il peggior cineasta della storia e diventato singolare personaggio cult. Anche dietro questa figura di solitario si intravede gran parte dell'universo cinematografico che ha alimentato l'opera di Burton. In Mars Attacks! (1996) il regista condensa la passione per il B-movie, con continui riferimenti all'America degli anni Cinquanta (la stessa di Edward scirrorshands e di Ed Wood). In un universo in cui il mondo degli adulti, quello dei bambini, quello dei marziani sono rigorosamente caratterizzati dal proprio idioma, dal proprio abbigliamento, dai propri colori, il 'diverso' si pone, questa volta, come unico elemento sopravvissuto e salvifico di un mondo che sembra quasi essere andato volontariamente incontro alla distruzione per potersi ricostruire.
bibliografia
Tim Burton, a cura di E. Morreale, Roma 1995.
T. Burton, Burton on Burton, ed. M. Salisbury, London-Boston 1995 (trad. it. Il cinema secondo Tim Burton, Parma 1995).
M. Monteleone, Luna-dark. Il cinema di Tim Burton, Recco (Genova) 1996; M. Spanu, Tim Burton, Milano 1998.