Till Eulenspiegel
Lo spirito burlone del popolo tedesco
Personaggio della cultura popolare tedesca, Till Eulenspiegel non è un eroe convenzionale, ma un contadino alla riscossa. Le sue gesta non sono affidate alla spada bensì a una provocatoria astuzia, che egli usa per mettere in ridicolo i ricchi cittadini. Nei secoli la sua figura cambia diverse volte, fino a fargli anche impugnare con coraggio le armi contro gli Spagnoli
Sembra che un certo Till Eulenspiegel sia realmente vissuto in Germania, a Molln, nella regione dello Schleswig-Holstein, e lì defunto nel 1350: a lui è attribuita una famosa serie di scherzi ai danni degli artigiani e di commercianti locali, in replica all’atteggiamento derisorio di questi ultimi verso la gente di campagna. Tali sono le origini lontane di un personaggio divenuto ben presto l’eroe di racconti popolari, raccolti per la prima volta in un volume pubblicato a Strasburgo nel 1515 con il titolo Von Ulenspiegel (il nome del protagonista significa «specchio delle civette»).
Till è un contadino furbacchione, trapiantato in città dopo essere stato scacciato dal padre che gli rimprovera la pigrizia. Nell’urbe il giovanotto riscuote simpatia, pure presso i nobili e i borghesi. Preso a servizio da questo o quel padrone, ne esegue gli ordini tanto alla lettera da causare disastri; è il suo modo beffardo di dimostrare quanto gli esponenti di quella società cittadina s’ingannino nel credersi superiori ai campagnoli.
Tra le sue burle, è celebre quella in cui paga l’oste che gli presenta il conto per un arrosto di cui ha solo sentito il profumo, facendogli ascoltare il suono di una moneta battuta sul tavolo.
Tradotto in molte lingue, il volume riscosse grande successo; dopo la Riforma vi furono apportati modifiche e arricchimenti di stampo anticlericale, facendo degli ecclesiastici le vittime dell’arguzia del protagonista.
Dal mito di Till nel 1572 lo scrittore tedesco Johann Fischart trasse un’opera in versi intitolata Eulenspiegel in rima, di carattere moraleggiante. Quasi tre secoli dopo, nel 1867, il narratore belga Charles De Coster trasforma il burlone di paese in un eroe. Uscito come La leggenda di Ulenspiegel e di Lamme Goedzack nel paese di Fiandra e altrove, il suo romanzo è ambientato in pieno Cinquecento, durante la rivolta dei Paesi Bassi – incominciata nel 1568 e durata tanto da esser chiamata guerra degli Ottant’anni – contro Filippo II di Spagna (che li aveva ereditati dal padre Carlo V) per l’imposizione di forti tasse e l’avallo alla persecuzione dei protestanti da parte della Chiesa cattolica.
Nel racconto di De Coster, il padre di Eulenspiegel è mandato a morire sul rogo dall’Inquisizione, che lo ha condannato come eretico. L’intrepido figlio allora si mette a combattere, imbrogliare e offendere gli Spagnoli, assumendo il comando di una banda di ribelli gueux («pezzenti»: così furono chiamati gli strenui ed efficaci oppositori di Filippo II). Accanto a Till si trovano Lamme Goedzak, compagno di numerose gesta ardite e comiche, e la bella Nele, che ricambia i teneri sentimenti del protagonista.
Nel 1918 Till Eulenspiegel è un’opera satirica del poeta tedesco Gerhart Haupmann, ma il celebre personaggio ha già ispirato quello che è ritenuto uno dei più bei poemi sinfonici di Richard Strauss: Tiri burloni di Till Eulenspiegel. Eseguito per la prima volta a Colonia nel 1895, descrive in musica un Till vecchia maniera, dall’animo semplice e burlone, che vive di poco e non rinuncia a smascherare le ipocrisie della società benestante. L’amore però qui gli è fatale, poiché, respinto dalla fanciulla agognata, perde la prudenza e incappa in guai che lo conducono all’impiccagione; ma il suo spirito rimarrà in eterno nell’immaginario tedesco.
Per portare sullo schermo le imprese di Eulenspiegel, nel 1956 il divo cinematografico francese Gérard Philippe esordisce dietro la macchina da presa, affiancato dal regista olandese Joris Ivens, i due realizzano un grande film storico in cui Philippe recita nei panni dell’eroe fiammingo del 16° secolo che si oppone agli invasori spagnoli comandati dal perfido duca d’Alba. Nel 2003 a Till viene pure dedicato un cartone animato, firmato dal regista Eberhard Junkersdorf.