TIFLIS (A. T., 73-74)
Città della Caucasia, capitale della Repubblica della Georgia (fino al 1936 della disciolta Federazione Transcaucasica), situata, a un'altezza di 410-660 m. s. m., a 41° 43′ di lat. N. e a 44° 48′ di long. E. in una conca entro la quale il fiume Kura si è aperto uno stretto e sinuoso passaggio (il suo letto si restringe a soli 32 m. di larghezza). La posizione di Tiflis in un punto di passaggio obbligato per le comunicazioni tra il Mar Nero e il Caspio e tra l'altipiano armeno e la Russia attraverso il Caucaso è assai vantaggiosa tanto commercialmente, quanto militarmente e politicamente: e questo spiega il rapido sviluppo della città. Tiflis, infatti, aveva appena 20.000 ab. al principio del sec. XIX, saliti a 105.000 nel 1891, a 200.000 nel 1910, a 406.000 nel 1933 La popolazione è assai mista: vi predominano gli Armeni, che sono almeno 1/3 di essa, seguiti dai Georgiani (25%) e dai Russi (20%). Ragguardevole è il numero dei Persiani, dei Tatari e degli Ebrei; numerosi sono pure i Tedeschi, immigrativi al principio del secolo XIX per sfuggire a persecuzioni religiose.
La città è formata da una parte antica, sviluppatasi sui terrazzi fluviali dominanti il Kura: un insieme di casette basse fiancheggiate da piccole gallerie, addossate l'una all'altra, dominate dalle cupole piramidali delle chiese, e di strade anguste, tortuose, male acciottolate e prevalentemente in pendio; e da una parte moderna, con begli edifici, vie larghe e rettilinee (la principale è la prospettiva Rustaveli), ampie piazze, lussureggianti giardini: quella, di tipo prettamente asiatico, questa di tipo occidentale. Tiflis ha attivi commerci e possiede varie industrie notevoli (fabbriche di tappeti, di scarpe e di pantofole, di tessuti di lana, cotone e seta, distillerie, mobilifici, oleifici, saponifici, segherie, concerie, fabbriche di laterizî); vi passa la ferrovia Batum-Baku e vi fanno capo la ferrovia per Erivan e Tabrīz (Persia) e la celebre strada militare della Georgia, che attraversa il Caucaso e porta a Ordžonikidze (Vladikavkaz).
A Tiflis sgorgano delle sorgenti calde solforose, conosciute e usate da tempi assai remoti e il suo nome, che in georgiano suona Tp‛lisi, si riconnette con la parola tp‛ili "caldo". A ovest della città s'innalza il M. David, alto 732 m.; una funicolare ne raggiunge la vetta, dalla quale si gode un amplissimo panorama sulla città e sulla valle del Kura, che a causa del clima piuttosto arido (a Tiflis la media annua delle piogge è di appena 486 mm.) è stepposa e poco popolata.
Monumenti. - Il più antico dei monumenti di Tiflis è la basilica di Ančischat, costruita al principio del sec. VI e restaurata nella seconda metà del sec. XVII. Preceduta da un campanile in laterizî, del 1675, conserva nell'interno una preziosa icone sbalzata in argento, trasportatavi nel sec. XVI dalla cattedrale di Anča. La cattedrale di Sion, fondata nel sec. VII, fu nel corso dei secoli più volte distrutta e restaurata. L'attuale edificio, a pianta cruciforme e sormontato da una cupola ottagonale, risale ai secoli XII-XIII; è riccamente adorno all'esterno da altorilievi rappresentanti croci, alberi, animali e ornamenti varî e nell'interno da pitture di diverse epoche. Le rocce scoscese sulla sponda sinistra del Kura sono coronate dalla fortezza medievale di Metech, oggi trasformate in prigione, e dalla chiesa della Madonna di Metech, della seconda metà del sec. XIII, con la cupola rivestita di mattoni alla fine del sec. XVIII. Presso il vecchio ponte si innalza una moschea costruita nel sec. XVII dallo scià ‛Abbās. Dell'antico palazzo reale, distrutto dai Persiani nel 1795, rimane la "torre rotonda" nei pressi del giardino zoologico. L'antica fortezza di Tiflis è in rovina. La galleria nazionale della Georgia, fondata nel 1920, è divisa in due sezioni: quella della pittura orientale, con dipinti e miniature persiane e pitture georgiane dal sec. XVII al XIX; l'altra della pittura occidentale rappresentata dalle scuole olandese, tedesca, francese, italiana e russa. Nel museo storico-etnografico della Georgia si conservano tra altro oggetti trovati negli scavi di Metech, alcune sculture medievali di scuola georgiana, lavori d'oreficeria dei secoli IX-XIX, un'interessante serie di copie di affreschi dal sec. XI al XVIII.
Istituzioni culturali. - Tiflis possiede un'università per i Georgiani, l'istituto pedagogico, l'istituto medico, l'istituto industriale Kirov e un istituto per le comunicazioni elettriche; da segnalarsi anche il conservatorio musicale fondato nel 1917. A Tiflis si trovano pure l'istituto storico-archeologico, l'osservatorio geofisico, la biblioteca pubblica, l'archivio centrale per la Georgia e il museo della Georgia, fondato nel 1867.
Storia. - Secondo antichi annali, fu fondata dal sovrano georgiano Vakhtang Gurgaslan (446-99 d. C.). Suo figlio Dači (499-514) portò a termine le fortificazioni della città e ne fece la capitale. Dal 570 al 580 fu in potere dei Persiani; nel 626 venne presa dai Bizantini; nel 731 fu devastata dagli Arabi e per lungo tempo divenne residenza degli emiri arabi. Successivamente fu ancora devastata dai Chazari, Arabi e Persiani e nella seconda metà del sec. XI due volte dai Turchi Selgiuchidi. Sotto il regno di Tamara (1184-1212), la città fiorì, ma sotto suo figlio Giorgio IV fu devastata dai Mongoli. Nel 1395 fu ancora devastata da Tamerlano. Dopo la suddivisione del regno di Georgia nel 1421 Tiflis divenne capitale della Cartvelia e si trovò per lo più sotto il dominio persiano. Nel 1518 fu devastata dai Persiani. In seguito fu conquistata dai Turchi, ma nel 1735 i Turchi vennero nuovamente cacciati dai Persiani. Nel 1795 i Persiani devastarono un'altra volta la città: i cittadini furono uccisi o ridotti in schiavitù. Nel 1799 Tiflis fu occupata dagli eserciti russi ed annessa alla Russia. Da quel momento la città prese a rifiorire e la popolazione aumentò rapidamente. Nel sec. XIX Tiflis divenne il principale centro militare, amministrativo e culturale della regione del Caucaso; anche la sua importanza commerciale andò aumentando. Dopo la rivoluzione russa, negli anni 1917-18 fu capitale della Transcaucasia indipendente, negli anni 1918-20 della Georgia. Il regime sovietico vi si instaurò nel 1921.