TIFĪNAGH
. Nome femminile plurale (il sing. è tafīneq con cui i Tuāreg designano la loro scrittura, e che propriamente significa "i caratteri". Mentre tutti gli altri Berberi, dimenticato l'antico alfabeto libico, hanno adottato i caratteri arabi e questi usano quando scrivono nei loro dialetti, i Tuāreg invece hanno conservato una loro propria scrittura che in buona parte si riconnette con la scrittura libica della zona costiera (v. epigrafia), sebbene alcune particolarità e nella forma e nel valore dei segni farebbero pensare a una varietà del libico perpetuatasi nelle zone sahariane. La conoscenza del Tifīnagh è diffusa sia presso gli uomini, sia presso le donne; comune è pure l'uso d'incidere sulle pareti levigate di rocce iscrizioni che contengono nomi di persone, talvolta con una lunga genealogia, espressioni amorose, di gelosia, invettive, sentenze, notizie che qualcuno lascia ad altri che transiterà per lo stesso luogo; probabilmente anche formule magiche. Nel Sahara centrale sono state raccolte molte di tali iscrizioni, pubblicate in libri di viaggiatori e di studiosi di vario genere; si trovano pure in buon numero nel Fezzan. Esse sono in parte recenti, in parte di notevole, sebbene non precisata, antichità, come risulta dal grado di diversità tra la patina della superficie della roccia e quella dei solchi incisi. Vi sono anche varietà di forma di alcune lettere.
Bibl.: O. Bates, The eastern Libyans, Londra 1914, pp. 88-90; H. Basset, Essai sur la littérature des Berbères, Algeri 1920, pp. 19-21; Th. Monod, L'Adrar Ahnet, Parigi 1932, passim; M. Reygasse, Contribution à l'étude des gravures rupestres et inscriptions tifinar' du Sahara central, Algeri 1932; F. Beguinot, Le iscrizioni rupestri in caratteri tifinagh, in Atti del II Congresso di studi coloniali, Firenze 1936; IV; id., Studi linguistici nel Fezzân, in Boll. della R. Società geografica italiana, ottobre 1935, pp. 660-65.