TIFERNUM METAURENSE
Città dell'Umbria nella regione VI Augustea, situata nell'alta valle del Metauro, presso S. Angelo in Vado (provincia di Pesaro).
Il suo nome oltre che essere menzionato da Plinio (Nat. hist., iii, 114) e da Tolomeo (iii, 1, 46) ricorre in varie epigrafi in cui i suoi cittadini sono chiamati Tifernates cognomine Metaurenses. Iscritta alla tribù Crustumina, varie iscrizioni (C.I.L., xi, p. 882, n. 5988-5995) ricordano un flamen, un curator Kalendari Tif. Met., decuriones, un aedilis, e pueri et puellae alimentarii.
L'antica città si estendeva ai margini sud-occidentali dell'odierno abitato di S. Angelo in Vado nella via del Piano e precisamente nella località detta Colombara del Piano, la Macina, il Campo della Pieve, le une alle altre adiacenti, come è comprovato dai rinvenimenti che si sono fatti nel corso dei secoli ed in questi ultimi anni.
Sede vescovile, conosciamo un Vescovo Lucifer per l'anno 465, mentre è incerto un Marius per l'anno 495 accanto a cui si legge Tifern senz'altra aggiunta.
Bibl.: C.I.L., XI, p. 882, nn. 5988-5994; H. Nissen, Italische Landeskunde, 1902, II, p. 381; F. Lanzoni, Le diocesi d'Italia, Faenza 1927, p. 495.