Tra le più antiche e cospicue famiglie patrizie veneziane, si affermò forse con un Bartolomeo, procuratore di San Marco nel 1049. I T. figurano poi nella storia di Venezia come dogi, procuratori di San Marco, diplomatici, uomini d'arme e di toga, ecclesiastici. Fra essi: Giacomo e il figlio Lorenzo (v. le voci); Pietro di Giacomo, podestà di Treviso (1236), poi di Milano (1237), guidò i Milanesi nella battaglia di Cortenuova contro Federico II; fatto prigioniero, fu portato a Trani e qui impiccato per ordine dell'imperatore; Giacomo di Lorenzo, conte di Zara, provveditore d'armata in Siria (1268), capo di una spedizione contro Ancona (1275), nel 1290 partecipò alla spedizione crociata in soccorso di Tolemaide; Baiamonte (v.); Niccolò di Francesco (m. 1551), ambasciatore presso Clemente VII (1523), al congresso di Bologna (1530), presso Paolo III (1534), presso Carlo V (1536 e 1542), podestà di Brescia nel 1522 e di Padova nel 1528; Stefano di Paolo (m. 1557), difensore di Corfù contro i Turchi (1537), capitano general da mar (1532), ambasciatore presso Solimano, procuratore di San Marco (1553); Almorò di Stefano, segnalatosi nella campagna del 1570 contro i Turchi e in quelle contro gli Uscocchi nel 1576 e nel 1591, provveditore d'armata negli anni 1593-97; Paolo di Stefano (m. 1585), più volte ambasciatore presso Enrico II di Francia (1555), alla corte di Spagna (1560), presso Pio V (1568), e procuratore di San Marco (1576); Antonio di Niccolò (1526-1582), ambasciatore presso Sigismondo di Polonia (1570), presso Filippo II (1571), bailo a Costantinopoli (1573); Giandomenico di Almorò (1650-1730), provveditore generale in Terraferma: eruditissimo, fondò un gabinetto di antichità; Giovanni di Francesco (m. 1647), ambasciatore presso Ladislao IV di Polonia (1633); Lorenzo di Francesco, ambasciatore in Francia (1702), a Vienna (1708), presso Clemente XI (1710), procuratore di San Marco (1712); Gian Domenico Almorò di Alvise (1763-1836), autore di Discorsi sulla storia veneta.