POMPEIANO, Tiberio Claudio (Tiberius Claudius Pompeianus)
Generale romano, nato ad Antiochia; suo padre era dell'ordine equestre. Legato della Pannonia inferiore intorno al 167 d. C., si fece notare dall'imperatore Marco Aurelio per la parte che prese alla guerra contro i Marcomanni. Nel 169 l'imperatore gli diede in moglie la figlia Lucilla da poco vedova dell'imperatore Lucio Vero. Il matrimonio non fu felice. Esso era evidentemente di carattere politico. Marco Aurelio, senza attribuire al secondo genero la piena compartecipazione al potere che aveva avuto il primo, intendeva però continuare con lui il sistema diarchico, che riteneva indispensabile all'impero. Si noti ancora che P. era un orientale e che era un generale di prim'ordine: due qualità che per ragioni diverse dovettero sembrare utili a Marco Aurelio. Durante tutto il regno del suocero (fino al 180) P. ebbe sempre una posizione di primo piano. Dopo la successione di Commodo entrò nell'ombra, ma non fu coinvolto nella congiura a cui partecipò sua moglie Lucilla contro l'imperatore. Sembra che personalmente Commodo avesse molta stima di P. Dopo la morte di Commodo, con l'avvento di Pertinace, già soldato ai suoi ordini (gennaio 193), P. tornò a Roma e partecipò attivamente al governo. Ci viene detto perfino che Pertinace lo associò nella dignità imperiale. Comunque, la collaborazione fu dopo tre mesi spezzata dalla fine di Pertinace, né P. volle più riprenderla con Didio Giuliano, che pure gli offriva la correggenza. Non si hanno di lui altre notizie.
Bibl.: Raccolta di testi fatta da E. Groag, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., III, col. 2843 segg.