CARACCIOLO, Tiberio
Nacque in località imprecisata intorno alla metà del sec. XV da Marino, detto Scapuccino, e da Maria di Sangro, baronessa di Monteferrante.
Il 19 nov. 1468 il C., che ricevette in eredità un terzo sia dei beni paterni sia di quelli materni, fu investito dalla baronia di Monteferrante (Chieti). Nel 1486, mentre Ferdinando di Aragona si trovava a fronteggiare i baroni ribelli e Innocenzo VIII sosteneva con le armi, il sovrano inviò al C. Pirro di Loffreda con l'incarico di richiedere il suo aiuto per la riconquista di Monteodorisio e di Vasto (Chieti). Inoltre l'ambasciatore aveva l'incarico di pregare il C. di non esasperare i contrasti con gli abitanti di Lanciano, in un momento così critico per il Regno in generale e in particolare per l'Abruzzo, quasi tutto insorto, compresa l'Aquila. Il C. rimase fedele all'Aragonese, e, passato il Regno attraverso la dura e repentina esperienza della invasione francese, quando Ferrandino riconquistò la corona, egli divenne consigliere regio. Salito al trono Federico, il C. mantenne la carica e lo stipendio; inoltre nel 1497 ottenne dal sovrano la riconferma dei feudi. Un anno dopo, quando il re decise di cercare di porre termine ai contrasti che opponevano i popolani ed i nobili napoletani, il C. - eletto con Scipione Filomarino per il "sedile" di Capuana - fu uno dei dieci deputati dei nobili i quali avrebbero dovuto esaminare e risolvere con altrettanti delegati del popolo i problemi, che si erano andati da qualche tempo esasperando e la cui soluzione si dovette invece rimettere al sovrano. Pressappoco nella stessa epoca al C. fu affidata l'amministrazione di Lucito e di Calcabottaccio (Campobasso), garanzia della dote della moglie di Carlo di Sangro.
Quando i Francesi, dopo aver avuto ragione del ducato di Milano, si stavano dirigendo nel Regno, il C. fu uno dei baroni invano convocati da re Federico nella selva di Vairano. Si ignora cosa sia avvenuto di lui durante l'occupazione francese prima e l'istaurazione del viceregno spagnolo poi.
Il C. morì prima del 1511.
Aveva sposato Caterina Zurlo, dalla quale aveva avuto Alfonso, Cesare, Troiano, Laura e Marino, primo marchese di Bucchianico.
Fonti e Bibl.: Ferdinandi primi instructionum liber..., a cura di L. Volpicella, Napoli 1916, pp. 1 s., 303; F. De Pietri, Cronologia della fam. Caracciolo, Napoli 1803, p. 93; L. Volpicella, Federico d'Aragona, Napoli 1908, p. 47; F. Fabris, Geneal. della famiglia Caracciolo, a cura di A. Caracciolo, Napoli 1966, tav. XXVIII.