THRACIA
Provincia romana. - Fu l'ultima delle regioni dell'Impero di qua dal Danubio ad essere ridotta a provincia, ciò che accadde solo con Claudio, il quale l'affidò ad un procuratore; con Traiano il governatore della provincia, di nomina imperiale, divenne un legato di rango pretorio: la capitale fu posta allora a Perinto, ma più tardi fu portata a Filippopoli (oggi Plovdiv).
Il primo segno concreto di un'influenza romana nella regione si manifestò col protettorato accordato dopo la battaglia di Pidna al regno degli Odrisi, già noto nel corso del V sec. a. C., poi pressoché sommerso da Filippo (341 a. C.), sopravvissuto comunque alle mire dei Seleucidi, dei Tolemei e alle devastazioni dei Galati. La maggior parte degli invasori si interessarono soprattutto delle coste egee e del Mar di Marmara (nonché del Chersoneso Tracico), che già dalla fine del II sec. a. C. furono annesse alla provincia romana della Macedonia. Quando più tardi si formò la nuova provincia della Th., il Chersoneso Tracico probabilmente non vi appartenne se non per brevissimo tempo, ma venne a far parte della provincia d'Asia (per qualche tempo anche dell'Achaia), come Bisanzio venne attribuita alla Bitinia. La Th. veniva così privata del possesso di posizioni chiave nel c0mmercio e nelle comunicazioni tra l'Egeo e il Ponto Eusino. Restarono nella sua giurisdizione peraltro alcune città costiere sui due mari, dove più intenso era stato il processo di civilizzazione dei Greci (sulla costa egea in particolare degli Ateniesi), mentre l'interno era di assai più difficile penetrazione. Quivi i Romani, ancora nel corso del I sec. a. C., combatterono lotte lunghissime contro le popolazioni degli Scordisci e dei Bessi, le medesime che poi, in età imperiale, fornirono contingenti numerosissimi al reclutamento degli ausiliari e della flotta; aspra fu anche, attorno alla metà del I sec. a. C., la lotta contro il regno dacico di Burebista. (Per l'archeologia e la topografia della Th. preromana e romana, v. duvanlij; gumelniṭa, civiltà di; hissar-bania; kasnakovo, kazanlak; mezek, nikopolis ad istrum, odessos; oescus; panagurište; serdica; silistea; sofia, museo; valcitran; varna e le voci generali preistorica, arte [vi, p. 449] e tomba).
La struttura tribale dei Traci fu sostanzialmente tenuta in vita dai Romani, nella composizione piramidale della kòme, della phylè e della strategèia; il processo di municipalizzazione fu relativamente tardo, raggiungendo il pieno sviluppo nel corso del II sec. d. C., con la conseguente diminuzione del numero delle strategie. A Claudio si deve la colonizzazione di Apri, a Vespasiano quelle di Deultum- un attivissimo scalo sul Ponto Eusino- e di Flaviopolis; a Traiano si devono le fondazioni di Marcianopolis, delle due Nikopolis (all'Istro e al Nestus), di Plotinopolis, di Traianopolis, nonché le concessioni dei diritti municipali ad Anchialus- altro porto fiorente sul Mar Nero (oggi Pomorie)- e a Serdica, la città destinata ad un alto sviluppo civile nel Basso Impero (odierna Sofia). Adriano fondò infine, alla confluenza dell'Hebrus (Maritza) e del Tonzus (Tonga), la città di Hadrianopolis. Quest'ultima fu anche, assieme a Serdica e a Philippopolis, uno dei centri stradali più importanti della provincia: le vie, oltre che lungo le coste dei due mari (come l'Egnatia, asse delle comunicazioni di terra tra l'Adriatico e Bisanzio), percorrevano le valli dello Strymon (Struma) e dell'Ebro (Maritza). La rottura delle economie cantonali fu facilitata, dai Romani, con la istituzione di emporia, luoghi di fiere periodiche poste lungo le strade, dipendenti da una città vicina ma con una particolare autonomia giudiziaria.
I confini della provincia subirono frequenti modifiche a settentrione, verso la Mesia inferiore, comprendendo a volte tutta la catena dello Haemus (Stara Planina) o limitandosi al suo crinale. Ad occidente il confine con la Mesia superiore incluse nel territorio tracio tutto l'alto bacino dello Strymon, compreso il territorio di Pautalia, ed il corso del Nestus (Mesta) divise la provincia dalla Macedonia. L'ordinamento tetrarchico mutò profondamente queste strutture: costituitasi la diocesi tracica comprendente anche la Mesia inferiore, l'antico territorio della Th. fu però mutilato delle regioni occidentali attribuite alla Dardania, una nuova provincia della diocesi mesica, e fu diviso a sua volta in quattro province: la Thracia propriamente detta, senza più accesso al mare e incentrata a Filippopoli, lo Haemimontus attorno ad Adrianopoli; le terre bagnate dall'Egeo furono raccolte nella provincia Rhodope e quelle sul Mar di Marmara nell'Europa. Coinvolta nelle invasioni dei Goti sin dal III sec., la Th. assunse una importanza militare d'eccezione in età bizantina, quando la sua difesa era necessaria per proteggere la capitale e per permettere il libero transito degli Stretti.
Bibl.: D. Kalopothakis, De Thracia provincia romana, Diss., Berlino 1893; A. Stein, Römische Reichsbeamte der Provinz Thracia, Sarajevo 1920; S. Casson, Macedonia, Thrace and Illyria; their Relations to Greece from the Earliest Times down to the Time of Polyb Son of Amyntas, Londra 1926; A. H. M. Jones, The Cities of the Eastern Roman Provinces, Oxford 1937, pp. 1-27; D. Tsontschev, Contributions épigraphiques à l'étude de la domination romaine en Bulgarie méridionale, in Latomus, XIX, 1960, pp. 112-124; G. Mihailov, La Thrace au IVe et IIIe siècle avant notre ère, in Athenaeum, XLIX, 1961, pp 33-44.