THOMASIN von Zirkläre (Tommasino da Cerclaria)
Italiano originario del Friuli, morto verso la metà del Trecento canonico di Aquileia. Scrisse un vasto poema in medio alto tedesco di 15.000 versi, da lui intitolato Der welsche Gast (L'ospite italiano). Esso è una specie di galateo e di codice morale per l'alto ceto cavalleresco.
Dei dieci libri che lo compongono, il primo tratta dell'educazione cortigiana, gli altri contengono una dottrina sulle virtù e sui vizî, condita d'ogni sorta di esempî tratti dalla storia biblica e civile. Dotto in ogni campo della cultura, sia classica sia profana, ma imbevuto di tutti i pregiudizî del suo tempo, egli rappresenta la concezione morale delle classi aristocratiche e si studia di non offendere in alcun modo l'ordine costituito, usando sempre un tono di saggia moderazione, che gli fa talora difetto, quando tratta degli eretici. La lingua è chiara, semplice e nobile; ma la fantasia e il potere di evocazione, vale a dire la poesia, mancano del tutto.
Ciò nonostante Der welsche Gast (a cura di H. Rückert, Quedlinburg e Lipsia 1852), come la Bescheidenheit di Freidank, ben superiore, fu uno dei poemi più letti fino al sec. XV.
Bibl.: H. von Oechselhäuser, Der Bilderkreis zum "Welschen Gast", Heidelberg 1890.