WILSON, Thomas
Scrittore inglese, nato circa nel 1525 da una famiglia del Lincolnshire, morto a Londra il 16 giugno 1581. Master of Arts a Cambridge nel 1549, vi subì l'influsso della rinascita degli studî del greco, rappresentata a Cambridge da J. Cheke. Durante la restaurazione cattolica si allontanò dall'Inghilterra: nel 1555 fu col Cheke a Padova, dove nel 1556 pronunziò un'orazione sulla morte di E. Courtenay conte di Devon. Sembra che prima del 1557 si recasse a Roma, dove avrebbe intrigato alla corte papale e avrebbe anche, per accuse di eresia, subito la tortura (1559) Tornato nel 1560 a Londra fu accolto con favore da Elisabetta, ebbe cariche politiche, magistrature e ambascerie.
Fu tra i seguaci di Erasmo che cercarono di adattare all'epoca propria gl'insegnamenti degli scrittori antichi. Pubblicò varie opere, tra cui The Rule of Reason, conteining the Arte of Logic set forthe in Englishe, ecc. (2ª ed., 1551; altre ediz.: 1552, 1553, 1567, 1580); ma la più notevole è The Arte of Rhetorique (1551 o 1553; sulla 3ª, 1584, è condotta la ristampa moderna, Oxford 1907). Il W. vi espone le regole che guidarono gli scrittori nell'età d'oro della letteratura classica e le applica all'inglese, riuscendo egli stesso a una prosa chiara e naturale. Condanna l'uso di parole dotte le frasi e gl'idiotismi francesi e italiani di cui avevano abusato anche i poeti di quel periodo (Th. Wyatt senior, H.H. Surrey, ecc.) ispiratisi al Petrarca e all'Ariosto. È da ricordare tra le sue opere la traduzione di Three Orations of Demosthenes... in favour oj the Olynthians... with those his four Orations against King Philip of Macedonie (1570).