PYNCHON, Thomas (App. IV, iii, p. 118)
Romanziere statunitense. Dopo il successo di The crying of lot 49 (1966), P. è rimasto volontariamente per sette anni nell'ombra, fino all'uscita di Gravity's rainbow, nel 1973 (trad. it. 1999), premiato con il National Book Award. Notizie successive sull'autore sono talmente scarse da aver fatto sorgere una vera e propria leggenda, rafforzata dalla recente pubblicazione di The letters of Wanda Tinasky (1996), raccolta di interventi di polemica letteraria sardonicamente parodistici firmati da P. con lo pseudonimo di Wanda Tinasky.
Gravity's rainbow, definito dalla critica una sorta di Ulysses postmoderno, è ambientato nella Londra della Seconda guerra mondiale, bombardata dalle V2 tedesche, e racconta di un folle intreccio di cospirazioni che si focalizzano attorno al protagonista del romanzo, Tyrone Slothrop, bersaglio delle V2 ogni qualvolta si rende autore di qualche exploit sessuale; la trama prosegue poi, avvitandosi in circonvoluzioni sempre più complesse, nella Germania del dopoguerra, accumulando una mole inverosimile di dati storici, scientifici e militari, fino a rendere impossibile ogni decodificazione del messaggio.
Dopo una pausa di ben 17 anni, interrotta solo dalla pubblicazione della raccolta di racconti giovanili Slow learner (1984; trad. it. 1988), P. è tornato alla ribalta letteraria con Vineland (1990; trad. it. 1991), anch'esso per certi versi romanzo storico, e ha nuovamente suscitato clamore con il funambolico esercizio di stile di Mason & Dixon (1997).
Vineland, ambientato nella California del 1984, alle soglie della prima presidenza Reagan, è anch'esso, come Gravity's rainbow, un romanzo 'cibernetico', preoccupato soprattutto di denunciare le dinamiche apparentemente incontrollabili della comunicazione di massa, e 'politico', poiché evidenzia anche il controllo esercitato dal potere, che cospira e riduce al silenzio un gruppo di radicals sopravvissuti alla fine del movimento per i diritti civili e dell'utopia hippy. Mason & Dixon si svolge nel Settecento illuministico, riprodotto con certosina precisione (anche al livello del linguaggio): i cartografi Mason e Dixon, incaricati di tracciare la linea di confine che separa le colonie dove la schiavitù è permessa da quelle dove è vietata, tentano di dare un ordine razionale all'elemento meno razionalmente giustificabile, e che condurrà alla più feroce delle guerre dell'Ottocento; nello svolgere il loro compito attraversano un'America non meno caotica dell'attuale, in un viaggio picaresco che smonta ogni mito dell'America come terra promessa.
Bibl.: Mindful pleasures: essays on Thomas Pynchon, ed. G. Levine, D. Leverenz, Boston 1976; Pynchon: a collection of critical essays, ed. E. Mendelson, Englewood Cliffs (N.J.) 1978; D. Cowart, Thomas Pynchon: the art of allusion, Carbondale (Ill.) 1980; Critical essays on Thomas Pynchon, ed. R. Pearce, Boston 1981; T. Tanner, Thomas Pynchon, London-NewYork 1982; M. Hite, Ideas of order in the novels of Thomas Pynchon, Columbus (Oh.) 1983; Thomas Pynchon, ed. H. Bloom, New York 1986; D. Seed, The fictional labyrinths of Thomas Pynchon, Iowa City 1988; C. Mead, Thomas Pynchon: a bibliography of primary and secondary materials, Normal (Ill.) 1989; J.W. Slade, Thomas Pynchon, New York 1990; D.L. Masden, The postmodernist allegories of Thomas Pynchon, New York 1991; H. Berressem, Pynchon's poetics: interfacing theory and text, Urbana (Ill.) 1993; G. Green, D.J. Greiner, L. McCaffery, The Vineland papers: critical takes on Pynchon's novel, Normal (Ill.) 1994.