PERCY, Thomas
Scrittore inglese, nato a Bridgnorth il 13 aprile 1729, morto a Dromore (Irlanda) il 30 settembre 1811. Compiuti gli studî a Oxford, entrò nella carriera ecclesiastica e ricevette il beneficio di Easton Maudit nel Northampton; nel 1769 venne nominato cappellano del re e nel 1782 vescovo di Dromore, ufficio che tenne con devoto zelo e in modo esemplare. Esordì come scrittore con la traduzione dal portoghese di un racconto cinese, Hou Kiou Chiou (1761), al quale fece seguire Miscellaneous Pieces from the Chinese (1762); poi l'interesse per le antichità, suscitato dall'Ossian del Macpherson, indusse il P. a tradurre poesie runiche (Five Pieces of Runic Poetry, 1763). La sua fama è affidata ai suoi Reliques of Ancient English Poetry (1765), raccolta di ballate, di romanze metriche e di liriche dei secoli XIV-XVII.
Il P. trasse le ballate più antiche della sua raccolta da un fascio di manoscritti, che la domestica del suo amico Humphrey Pitt usava per accendere il fuoco. Al P. quelle poesie parvero di valore piuttosto antiquario che poetico; egli quindi le ritoccò e riscrisse con un metodo che gli eruditi di oggi non approverebbero di certo e che fino d'allora provocò lo sfavorevole giudizio di J. Ritson. Ma senza tali interventi, quelle poesie non avrebbero mai raggiunto la loro grande popolarità. Così come apparvero, esse soddisfecero il rinato interessamento per il passato, e alla prima edizione altre ne seguirono nel 1767, 1775 e 1794. Nessun altro libro promosse maggiormente la rinascita della poesia narrativa, tanto in Inghilterra quanto sul continente. L'influsso della raccolta del P. è evidente sul Chatterton e sul Southey, sul Wordsworth, sul Coleridge e sullo Scott. Particolarmente significativo è il tributo del Wordsworth: "Credo che non vi sia presentemente un abile scrittore di versi, che non sarebbe orgoglioso di riconoscere il proprio debito verso i Reliques".