MURNER, Thomas
Poeta tedesco, nato a Strasburgo nel 1475, morto a Oberehenheim il 23 agosto 1537. Accolto quindicenne nel convento francescano della sua città, fu mandato agli studî a Friburgo in B., Parigi, Cracovia. Aveva ottenuto nel 1505 una corona poetica dall'imperatore Massimiliano, nel 1506 conseguì la laurea in teologia; quarantenne volle ancora addottorarsi in giurisprudenza e fu perciò alle università di Bologna, Treviri e Basilea. Mentre studiava, insegnava logica, letteratura, retorica, diritto romano; pare si occupasse anche di medicina. Il suo ordine lo adoperò altresì come predicatore, oratore, commissario, guardiano, favorendo con i molteplici incarichi la sua versatilità, l'energia feconda e l'irrequietezza ambiziosa.
I suoi primi scritti furono latini: la Invectiva contra astrologos (1499) e la Germania nova (1502) in polemica contro J. Wimpfeling rivelavano il suo spirito critico; altri servivano a scopi didattici (manuali di logica, metrica, diritto, manuali mnemotecnici) o lo mostravano volgarizzatore sagace anche per un pubblico più largo di quello della scuola. Cercava risonanza nel popolo per agire più efficacemente; ne aveva il talento, e l'età piena di spiriti di palingenesi era propizia. Il Narrenschiff di Sebastiano Brant (1494) aveva già fornito materia al maggiore predicatore alsaziano, Geiler von Kaisersberg; nel 1512 il Murner ne derivò il concetto fondamentale, la disposizione, molti elementi singoli e perfino parte delle illustrazioni per la sua prima grande opera satirica, la Narrenbeschwörung. Aveva sul suo predecessore il vantaggio d'un contatto diretto con la vita reale, d'una fantasia ricca, d'uno spirito naturalmente arguto, e riuscì assai più originale. Tutte le varie manifestazioni del marasma morale del tempo venivano ricondotte al comune denominatore della stoltezza e sferzate in una serie di scene proverbiate con versi di popolaresca fluidità. Variazioni del medesimo tema sono la Schelmenzunft (1512), la Mühle von Schwindelsheim (1515) e la Gäuchmatt (1519). Il clero corrotto non era risparmiato dal pugnace francescano, che all'inizio della rivolta religiosa tedesca rimase in osservazione. Auspicava anch'egli una riforma della Chiesa, ma una riforma in senso cattolico. Una rappresentazione della dottrina della giustificazione in senso cattolico era stata la poetica Geistliche Badenjahrt (1514). Riconosciuto il pericolo del moto luterano, dopo alcune esortazioni e schermaglie il M. lanciò la sua maggiore satira in versi Von dem grossen Lutherischen Narren (1522), in cui la figura e l'opera del riformatore erano attaccati con arbitraria e spietata, ma vivacissima ironia.
Il risentimento provocato nel campo del protestantesimo, a cui cominciavano a inclinare i più in Strasburgo, lo costrinsero a lasciare la città (1525). Trovò ospitalità a Lucerna, dove continuò la lotta antiriformatrice. Messosi contro gli zwingliani, nel 1529 dovette fuggire anche dalla Svizzera e ramingare, finché gli fu dato di fermarsi a Oberehenheim e ivi terminare in pace i suoi giorni.
Ediz.: Thomas Murners Deutsche Schriften, a cura (con la collaborazione di molti altri) di F. Schultz, Strasburgo 1918 segg. (con importanti intr.); Th. M. und seine Dichtungen. Eingeleitet, ausgewählt und erneuert von G. Schuhmann, Ratisbona e Roma 1915.
Bibl.: W. Kawerau, Th. M. und die deutsche Reformation, Halle 1891; T. v. Liebenau, Der Franziskaner Dr. Th. Munner, Friburgo in B. 1913.