MAHIEU, Thomas
Sono note ai bibliofili alcune bellissime rilegature artistiche del sec. XVI recanti sui piatti, impressa in oro, l'iscrizione "Tho. Maioli et amicorum". Per lungo tempo furono Credute eseguite in Italia per un amatore di libri forse parente di Lorenzo Maioli medico, morto nel 1501, autore del De Gradibus medicinarum stampato da Aldo nel 1497, o di Simone Maioli vescovo di Volturara (circa 1520-1598) o anche dei Maiolo noti cartografi genovesi. Riconosciute poi quelle rilegature sicuramente francesi, apposite ricerche indicarono una famiglia Mayol e un Jean Mayol artista, autore di alcuni Patrons de Lingerie (Lione 1535) e fecero ritrovare nell'interno di due di esse la nota a penna "A Mahieu et a ses amys". Più tardi un documento pubblicato da S. de Ricci ci mette in presenza di un Thomas Mahieu, che fu primo segretario di Caterina de' Medici dal 1549 al 1560 e morì verso il 1572: l'identità di questo personaggio, vissuto in una corte piena d'influssi fiorentini, di famiglia probabilmente d'origine italiana, col bibliofilo raffinato, è ora generalmente accettata.
Le legature fatte per M. sono singolarmente belle: eseguite quasi certamente a Parigi dagli stessi artisti che lavoravano per Grolier, spesso si distinguono per la maggiore sobrietà. G. D. Hobson ne descrive 91 e le divide, per il genere della decorazione, in sette gruppi; esse rivestono libri italiani (30) o latini (61) e recano in genere sui piatti, oltre il nome latinizzato, il titolo dell'opera e il motto INIMICI MEI MEA MIHI NON ME MIHI; più raramente vi si legge il motto INGRATIS SERVIRE NEPHAS, o si trova, sul piatto posteriore, un monogramma, che è di due specie, formato delle sole iniziali T.D.M. o più complesso. Circa trenta di esse si trovano in Francia, mentre le altre sono sparse in collezioni pubbliche o private di Europa e d'America; in Italia v'è quella della biblioteca Finaly in Firenze: assai semplice, di grande eleganza, riveste un volume in-folio dei Commentarii di Giulio Cesare, manoscritto di G. B. Egnazio. Forse il più bel "Maioli" è il Vitruvius, Venezia 1511, posseduto dalla biblioteca dell'École polytechnique di Parigi, esposto alla Mostra storica della legatura artistica in Palazzo Pitti e riprodotto in Dedalo, III, p. 391.
Bibl.: A. Vingtrinier, Maioli et sa famille, Parigi 1891; G. D. Hobson, Maioli, Canevari and others, Londra 1926; E. Ph. Goldschmidt, Gothic and Renais. Bookbindings, Londra 1928.