LODGE, Thomas
Scrittore inglese, nato nel 1558 (?) a West Ham nell'Essex, morto nel 1625 a Londra. Educato a Trinity College (Oxford), si diede alla bohème letteraria elisabettiana col gruppo degli "University Wits", conducendo vita sregolata, fra il teatro e la miseria. Rispose agli attacchi anti-teatrali del puritano S. Gosson con un'apologia del teatro, che venne soppressa dalle autorità (1579); scrisse un dramma storico, The Wounds of Civil War (circa 1587), collaborò con R. Greene nella prima "tragicomedy" inglese A Looking-Glass for London and England (pubblicata nel 1594). Caduto in mano degli usurai, diseredato dal padre, viaggiò alle Canarie (1588) e allo stretto di Magellano (1591), scrivendo durante il primo viaggio il romanzo Rosalynde (1590), che doveva dare materia a Shakespeare per As You Like It. Partecipò alla voga del sonetto petrarchesco con la raccolta Phillis (1593), iniziò la satira con il suo A Fig for Momus (1595; imitazioni da Orazio), e scrisse altri racconti e opuscoli. Ma a quarant'anni abbandona per sempre la bohème, si mette a studiare medicina, si laurea a Oxford nel 1602, si sposa a una cattolica convertendosi alla religione di lei, e finisce la vita a Londra come medico rispettabile. In questo periodo scrive trattati medici e traduzioni da Flavio Giuseppe (1602) e dalle opere morali di Seneca (1614).
Il suo teatro non è originale e non lasciò traccia profonda. Il primo dramma vuole mostrare gli orrori delle guerre civili (così temute dagli elisabettiani) presentando i massacri delle lotte fra Mario e Silla. Primo dramma d'argomento romano, trae la materia da Plutarco, ma trattandola popolarescamente, mescolando la farsa all'epopea marloviana. Il Looking-Glass, parlando di Ninive, fustiga i vizî di Londra; i discorsi altisonanti echeggiano Marlowe. In Rosalynde, or Euphues Golden Legacie riprende la storia medievale di Gamelyn (gentiluomo-bandito del tipo Robin Hood), trasportandola in piena Arcadia idillica cinquecentesca, mescolando monologhi eufuistici e madrigali del più leggiadro stile elisabettiano. I sonetti sono traduzioni da Petrarca, Ariosto, Ronsard, Bembo, Sannazzaro, e dal poeta dalmata Lodovico Pascale (Sonetti, Venezia 1549). Il poemetto Glaucus and Scilla (1859) ha influito sul Venere e Adone di Shakespeare.
Ediz. - Unica edizione completa è la rarissima in 5 voll. a cura del Hunteriar Club (Glasgow 1875-82) con prefazione di E. Gosse (rist. in Seventeenth Century Studies, Londra 1883; 2ª ed., 1885). L'apologia del teatro venne ristampata da G.G. Smith in Elizabethan critical Essays (Oxford 1904), vol. I; Wounds (1ª ed., 1594) da J. D. Wilson (Londra 1910, "Malone Soc. Reprints"); la Rosalynde da W. W. Greg (2ª ed., Oxford 1931); Phillis da S. Lee in Elizabethan Sonnets (Londra 1904), vol. II.
Bibl.: Oltre alle opere generali sul teatro elisabettiano (v. bibliografia in E. Eckhardt, Das engl. Drama..., Berlino 1928), v. N. B. Paradise, Th. L., the history of an Elizabethan, New Haven 1931. Per il romanzo, E. A. Baker, History of the Engl. Novel; The Elizab. Age, Londra 1929; per i sonetti, J. G. Scott, Les sonnets élisabethains: les sources et l'apport personnel, Parigi 1929; e M. Grubb, L.'s borrowing from Ronsard, in Mod. Lang. Notes, June 1930.