Poeta inglese (Gravesend 1929 - San Francisco 2004), dal 1954 residente in California dove insegnò all'univ. di Berkeley. La sua poesia, retta da un pensiero lucido e intenso, ne fa il rappresentante più significativo dell'indirizzo letterario sorto in Inghilterra intorno al 1950, chiamato Nuovo Movimento. La modernità di G., in aperta polemica con l'evasione metafisica di Th. S. Eliot, con la poesia ideologica di W. H. Auden e la ricerca formale di D. Thomas, trova corrispondenza nella fusione di pensiero e immagine raggiunta dalla scuola "metafisica" del Seicento. G. fece uso nella prima opera (Poetry from Cambridge, 1953) del distico eroico, ma successivamente adottò il metro sillabico, poco noto alla poesia inglese, traendone effetti di grande chiarezza e musicalità. Tra le opere: Fighting term (1954), The sense of movement (1957), May sad captains (1961), Positives (1966), Touch (1967). La lunga permanenza negli USA influì molto su G.: con il tempo, il suo linguaggio e i suoi miti si fecero distintamente americani acquistando il sapore di quella realtà e di quella tradizione letteraria: Moly (1971); To the air (1974); Jack Straw's Castle (1976); Games of chance (1979); Selected poems 1950-75 (1979); The passages of joy (1982). In The occasions of poetry (1982) raccolse saggi di critica letteraria.