THERMI
Stazione preistorica dell'Età del Bronzo nell'isola di Lesbo, circa 10 km a N di Mitilene e 2 km ad E del moderno villaggio di Pyrgi Thermes, così chiamato dalle sorgenti d'acqua calda esistenti nelle vicinanze.
Th. è situata presso la costa N-E dell'isola di fronte alle coste dell'Anatolia, e ha formato, col succedersi e sovrapporsi degli abitati, una bassa collina artificiale le cui pendici settentrionali sono franate in seguito all'azione erosiva del mare, trascinando con sé nella rovina un settore periferico dell'abitato, di cui non esiste altra testimonianza che quella archeologica. Gli scavi, intrapresi dalla Scuola Britannica e diretti da W. Lamb quasi ininterrottamente dal 1929 al 1933, hanno portato alla luce 5 livelli successivi corrispondenti ad altrettanti periodi di vita della città durante l'antica Età del Bronzo, oltre a diversi strati della media e tarda Età del Bronzo.
Th. fu fondata verso la fine del IV millennio a. C. da una popolazione del gruppo anatolico, in possesso di una cultura caratterizzata da un tipo di ceramica nera, che si era già insediato a Troia, a Yortan e in altre località dell'Asia Minore.
Alla fine della tarda Età del Bronzo, prima della distruzione della Troia omerica, l'abitato di Th. fu violentemente distrutto (come fa pensare lo strato più superficiale che presenta evidenti tracce di bruciato) e scomparve ogni ulteriore traccia di vita. A questo momento finale di Th. possiamo forse ricondurre un passo dell'Iliade (ix, 129-30) in cui si parla dell'occupazione dell'isola di Lesbo da parte di Achille all'inizio della guerra troiana, presentata come una strategia preliminare all'assedio della stessa Troia.
Il sistema urbanistico di Th., a pianta radiale, si mantenne invariato nelle prime tre città; nella quarta, più grande delle precedenti, le case hanno un orientamento diverso, e in Th. quinta la pianificazione è più ordinata ed efficiente (larghe strade, case con molti piccoli ambienti, muro di fortificazione).
Fra le strutture di Th. quinta sono interessanti un tipo di mègaron (v.) con ante e grande ambiente retrostante, una casa semiabsidata, e sopra tutto il muro di cinta con torri e bastioni. Nella media e tarda Età del Bronzo l'abitato, più povero che in precedenza, si concentra a S e a S-E ed è protetto dal pericolo di frane da due muri di terrazzamento, eretti l'uno successivamente all'altro.
Il materiale si conserva nel museo di Mitilene.
Bibl.: W. Lamb, Excavations at Thermi in Lesbos, Cambridge 1936. Per le notizie durante gli scavi: Ann. Brit. Sch. Athens, XXX, 1932, pp. 1-52; XXXI, 1933, p. 148 ss.; Arch. Anz., 1930, p. 143 ss.; 1931, p. 285; 1933, p. 363 ss.; Journ. Hell. Stud., XLIX, 1929, p. 223; L, 1930, p. 247-8; LI, 1931, p. 201-2. Sui bòthroi: R. W. Hutchinson, in Journ. Hell. Stud., LV, 1935, pp. 1-19.