THEOZOTOS (Θεοζότος)
Ceramista attico attivo verso la metà del VI sec. a. C. È noto unicamente attraverso una firma come vasaio su un köathos, assai singolare per forma e per decorazione, nel Louvre (n. F 69).
Il nome rivela un'origine beotica o tessala, che peraltro non è altrimenti apprezzabile nella sua opera; la critica odierna di conseguenza ha rinunciato a tentar di inserire Th. nella produzione beotica come avevano proposto fra altri L. Pollak e R. Zahn. La forma del vaso, fortemente accentata, con separazioni decise e tese curve metalliche, richiama la struttura delle anfore tirreniche ovoidi del secondo venticinquennio del VI sec. a. C. La figurazione di un piccolo gregge di capre con un pastore e due cani occupa tutta la fascia mediana del köathos svolgendosi con un flusso continuo. Per quanto eccezionale per lo sviluppo ampio e variato, la rappresentazione può ricondursi agli interessi animalistici così frequentemente attestati nei tondi e nelle fasce delle coppe miniaturistiche.
Bibl.: Wiener Vorlegeblätter, 1888, tav. I, pp. 9-10; A. Furtwängler, in Berl. Phil. Wochenschr., XV, 1895, p. 202; L. Pollak, in Röm. Mitt., XII, 1897, p. 108; R. Zahn, in Berl. Phil. Wochenschr., XXII, 1902, p. 1265; E. Pottier, Cat. Vases Antiques du Louvre, Parigi 1906, III, p. 744; J. C. Hoppin, Black-fig., pp. 352-353; J. D. Beazley, in Ann. British School Athens, XXXII, 1931-32, p. 22; id., Black-fig., p. 349.