THEOKLES (Θεοκλῆς)
Figlio di Hegylos, scultore greco di Sparta, vissuto attorno alla metà del VI sec. a. C.
È considerato da Pausania, insieme al padre, nella scuola di Dipoinos e Skyllis; da ciò viene anche una indicazione cronologica che permette di porre l'opera di Th. nel pieno arcaismo (Paus., vi, 19, 8). Nel gruppo di Eracle, Atlante e le Esperidi, eseguito in legno con Hegylos (v.) ad Olimpia, Th. avrebbe scolpito le ninfe che al tempo di Pausania si trovavano in numero di cinque nello Heraion (Paus., v, 17, 2). Il trasferimento di queste sculture dall'originaria sede nel thesauròs degli Epidamni, dove erano rimaste le altre figure e l'iscrizione, e la conseguente duplicazione della descrizione di Pausania, non consentono di ricostruire l'esatta successione delle statue; si è pensato ad un allineamento del tipo del donario di Gheneleos, ammettendo che le Esperidi fossero sei, divise ai lati delle figure principali (Sauer), o ad una disposizione a semicerchio, più probabile, delle Esperidi attorno ad Eracle ed Atlante affrontati presso l'albero centrale accuratamente descritto da Pausania con le frutta e il serpente (Gardner, Vollgraf). Si tratta comunque di uno dei più antichi gruppi di cui si abbia notizia nell'arte arcaica, notevole anche per l'iconografia dell'impresa di Eracle, certamente riecheggiata in una metopa del tempio di Zeus (v. eracle, fig. 464).
Bibl.: J. Overbeck, Schriftquellen, n. 328 s.; H. Brunn, Gesch. Griech. Künstler, I, Stoccarda 1889, p. 45 ss.; B. Sauer, Die Anfänge der statuarischen Gruppe, Berlino 1887, p. 24; H. Hitzig-H. Blümner, Pausanias Graeciae descriptio, Berlino 1896-1910, II, p. 391; E. Pfuhl, in Pauly-Wissowa, VII, 1912, c. 2621, s. v.; Ch. Picard, Manuel, I, Parigi 1935, p. 318, n. i; p. 443, n. i, p. 462; W. Volgraf, in Bull. Corr. Hell., L, 1926, p. 287; M. Bieber, in Thieme-Becker, XXXIII, 1939, p. i; G. Lippold, Handb., III, i, Monaco 1950, p. 30.