BOTREL, Théodore
Chansonnier francese, nato a Dinan il 27 luglio 1868, morto a Pont-Aven il 27 luglio 1925. Negli anni della grande popolarità dei Pêcheurs d'Islande di Loti, fu sulle scene dei cabarets di Parigi le barde breton, festeggiatissimo. Dopo il successo di La Paimpolaise, lasciò l'impiego, e visse delle sue canzoni e per le sue canzoni, portandole personalmente sulla scena, insieme con la moglie Lena, di teatro in teatro, di cabaret in cabaret, in tutte le maggiori città della Francia. Quasi ogni anno ne pubblicò una raccolta: Chansons de chez nous (1898), Les contes du lit clos (1899), Chansons de la fleur de lys (1900), Coups de clairon (1901), Chansons en sabots (1902), Chansons en dentelles (1905), Chansons de Jean qui chante (1910), Chansons des clochers à jour (1911), Les Alouettes (1912), Chansons de la veillée (1913), Les chants du bivouac (1915), Chansons de route (1916), Chants de bataille et de victoire (1919). Zeppe frequenti, espressioni sciatte, facilonerie guastano molte canzoni, che pur presentano talora spunti felici ed ebbero momenti di popolarità grandissima; ma singole composizioni - La Fanchette, Le vau à Saint-Ives, Le petit Grégoire, Les Gars de Morlaix, ecc. - sono degne della tradizione che vanta in Francia il nome di Béranger. Oltre gran numero di commedie, drammi, intermezzi teatrali - di cui ricorderemo qui soltanto Fleur d'Ajonc (1902) e Notre-Dame-Guesclin (1906), per l'interesse che offrono nei riguardi del teatro bretone - il B. lasciò anche un interessante volume di memorie, pubblicato dopo la sua morte da Charles Le Goffic: Souvenirs d'un barde errant (Parigi 1927).