PLIVIER, Theodor
Scrittore, nato a Berlino il 12 febbraio 1892, morto a Avegno (Lugano) il 12 marzo 1955. Figlio di operai, fu costretto assai presto a guadagnarsi il pane e condusse per qualche tempo una vita nomade, esercitando i più diversi mestieri. Soldato della marina imperiale durante la prima guerra mondiale, prese parte alla rivolta di Wilhelmshaven e redasse il giornale organo del Consiglio dei soldati. Avviatosi alla carriera di scrittore - dopo una avventurosa parentesi oltremare - all'avvento del nazismo emigrò nell'URSS, donde tornò in Germania nel 1945 al seguito dell'esercito rosso. Nominato a Weimar presidente regionale del "Kulturbund zur demokratischen Erneuerung Deutschlands", si trasferì nel 1947 in Svizzera, dove trascorse i suoi ultimi giorni.
Scrittore eminentemente autobiografico, con una evidente tendenza alla narrazione in chiave di oggettivo e lucido resoconto, quasi di cronaca, P. ha intrecciato nelle sue opere, di preferenza, esperienze personali. Nelle novelle Zwölf Mann und ein Kapitan (Lipsia 1929), come pure nei romanzi Im letzten Winkel der Erde (Weimar 1946) e Haifische (ivi 1946), il tema centrale è costituito dalla rievocazione di ambienti marinari sullo sfondo dell'America Meridionale; ma è soprattutto la tragica costellazione delle due guerre che ha maturato la parte più cospicua della produzione letteraria di P. Se infatti nel romanzo Des Kaisers Kulis (Berlino 1929, rifatto nel 1930 come dramma) si riflettono dolorosi e drammatici episodî del primo conflitto mondiale in chiave esplicitamente antibellicista, nella vasta trilogia Der Feldzug im Osten (Stalingrad, Berlino 1945, trad. it. Milano 1949; Moskau, Monaco 1952; Berlin, ivi 1954), centrata sugli episodî salienti della lotta sul fronte orientale, e nei nove racconti di Das gefrorene Herz (Weimar 1947), orchestrati intorno al tema "della pazzia e del delitto della guerra, in cui perisce la felicità del singolo individuo", è l'esperienza del più recente conflitto a caricare di tragiche tinte il quadro della narrazione.
Bibl.: V. Klemperer, Barbusse und P., in Aufbau, 1946 (poi in Vor 33 nach 45, Berlino 1956); S. Hermlin, Drei Bücher von Th. P., in S. Hermlin-H. Mayer, Ansichten über einige neue Schriftsteller und Bücher, Wiesbaden 1947; W. Grenzmann, in Dichtung und Glaube, Bonn 1950; H. W. Richter, in Die Literatur, 1952; W. Weber, Th. P., 1953; R. Hagelstang, Th. P. verlorener Sohn einer verlorenen Revolution, in Der Monat, 1954-1955; F. Lennarzt, Deutsche Dichter und Schriftsteller unserer Zeit, 8ª ed., Stoccarda 1959, pp. 585-588.