Litt, Theodor
Filosofo e pedagogista tedesco (Düsseldorf 1880 - Bonn 1962). Fu prof. a Bonn (dal 1918), poi a Lipsia (1920), e di nuovo a Bonn (dal 1947); vicino a Dilthey e a Spranger, si volse anch’egli ai problemi del metodo della cosiddetta scienza dello spirito (struttura della comprensione storica e delle relazioni tra individuo e collettività) in una prospettiva in cui, all’eredità di Hegel, del quale peraltro L. rifiuta gli esiti metafisici della dialettica, si uniscono motivi della filosofia esistenzialista e del neokantismo. Il nesso tra individuo e totalità della vita sociale è anche il tema fondamentale del suo pensiero pedagogico e il motivo della sua insistenza, specie nelle opere più recenti, su una educazione della gioventù che comprenda i problemi della scienza, della tecnica, della politica e del lavoro. Tra le molte opere vanno segnalate: Geschichte und Leben (1918, 3ª ed. 1930); Möglichkeiten und Grenzen der Pädagogik (1919, 3ª ed. 1926); Die Selbsterkenntnis des Menschen (1938); Denken und Sein (1948); Naturwissenschaft und Menschenbildung (1952; trad. it. Le scienze e l’uomo); Die politische Selbsterziehung des deutschen Volkes (1953); Das Bildungsideal der deutschen Klassik und die moderne Arbeitswelt (1955); Technisches Denken und menschliche Bildung (1957; trad. it. Istruzione tecnica e formazione umana); Berufsbildung, Fachbildung, Menschenbildung (1958). Sul piano politico indagò le possibilità di un superamento dell’antagonismo ideologico tra mondo occidentale e mondo comunista (Wissenschaft und Menschenbildung im Lichte des West-Ost-Gegensatzes, 1958; Freiheit und Lebensordnung, 1962).