THEMISTO (Θεμιστώ)
Il nome si riferisce ad una donna, severamente ammantata e con il capo coperto, la quale, scortata da un satiro che le regge sul capo un ombrellino, compare sullo skỳphos di Berlino 2589 del Pittore di Penelope.
Il nome è integrato, ma è questa la lettura più verosimile, nonostante il parere opposto dello Hauser. In un primo momento fu riconosciuta nella donna una Menade o una servente del corteo di Dioniso, ma l'atteggiamento grave della figura fa escludere tale interpretazione. Più verosimile è vedere in essa la Basilinna che si avvia alle nozze con Dioniso.
Bibl.: C. Fränkel, Satyr- und Bakchennamen auf Vasenbildern, Halle 1912, p. 96, s., n. X; O. Höfer, in Roscher, V, 1916-24, c. 609, s. v., n. 6; L. Deubner, in Jahrbuch, XLII, 1927, p. 179, fig. 11; Furtwängler-Reichhold, III, tav. 125; testo, p. 28 ss., part. p. 31 (F. Hauser); A. Lesky, in Pauly-Wissowa, V A, 1934, c. 1683, s. v., n. 6; J. D. Beazley, Red-fig., 19632, p. 1301, n. 7.