THARR ("deserto"; A. T., 8485)
Vasta regione semidesertica dell'India inglese, la quale occupa tutta la parte occidentale del Rajputana. Limitata verso oriente dalla riva destra dell'Indo e del Sutlej, consta generalmente di aride solitudini sabbiose, poste all'altezza media di 300 metri. Queste coprono anche le rocce (mesozoiche e paleozoiche) più occidentali del Dekkan, ma non in modo completo, dato che qua e là spuntano picchi isolati, assai demoliti dall'erosione eolica. Le precipitazioni sono minime (appena 100 mm.) e vanno diminuendo da oriente a occidente. Numerose sono le dune, generalmente orientate da NO. a SE.; quelle prossime all'Indo sono tuttora mobili, mentre a E. e a S. sono ormai fissate dalla vegetazione; la loro altezza raggiunge talora i 100-120 m. Le sabbie in parte rappresentano antiche alluvioni dell'Indo e degli altri fiumi himalayani, in parte non sono altro che un antico fondo marino. Le incrostazioni marine sono tuttora frequenti e dànno luogo a un proficuo commercio. Il Tharr è limitato a S. dal Rann di Catch, vasta zona palustre priva di vegetazione a causa della forte siccità, spesso sommersa. L'idrografia attuale è poverissima. Il Luni, per quanto gli Aravalli gli mandino molti affluenti, non riesce a giungere al mare e si perde generalmente nelle sabbie o in una laguna salata. I pozzi non mancano, ma la falda d'acqua è piuttosto profonda e quasi sempre salmastra. La vegetazione spontanea è rappresentata da arbusti spinosi. Mancano gl'insediamenti stabili; la vita è possibile soltanto a qualche gruppo nomade che pascola greggi di pecore e bovini. La regione viene attraversata da qualche pista carovaniera, percorsa con l'ausilio di dromedarî. Saltuariamente dopo le piogge sono possibili anche colture di cereali, in modo che il Tharr risulta un deserto alquanto attenuato. In ogni modo esso segna un confine abbastanza netto tra l'India musulmana e l'India degli Indù.