thanatos
Nome greco della morte che viene usato in psicoanalisi per indicare le pulsioni o istinti di morte, opposti alle pulsioni o istinti di vita per i quali si fa riferimento al dio dell’amore Eros (➔). Il concetto fu introdotto nella teoria psicoanalitica da Sigmund Freud che, a partire dalla sua opera Al di là del principio del piacere (1920), contrappose eros a t., teorizzando la lotta continua, nell’inconscio dell’uomo, tra istinti di vita e istinti di morte. Quando, intorno agli anni Venti del 20° sec., Freud arrivò a postulare l’esistenza di una pulsione aggressiva, innata e indipendente, cercò di esprimere a livello psicologico ciò che in ambito organico corrisponde alla tendenza della materia vivente alla disorganizzazione e alla disintegrazione, recuperando il principio di costanza formulato dal fisiologo Gustav T. Fechner che ipotizzava il ritorno di tutti i processi vitali verso l’inorganico. Questo orientamento, presente nella stessa natura, avrebbe lo scopo di eliminare gli stati di tensione: le tendenze aggressive sarebbero tentativi di distruzione rivolti verso l’esterno, che si scontrano con le tendenze che lottano per la vita, in partic. quelle sessuali, creando così un processo dinamico in cui le due forze si bilanciano, si contrastano, si neutralizzano. Attualmente, le correnti psicoanalitiche non accettano tanto l’idea di pulsioni di vita contrapposte a quelle di morte, ma piuttosto concordano sul fatto che in tutte le manifestazioni di comportamento si possono rintracciare sia la pulsione sessuale sia quella aggressiva, che in qualche modo operano insieme, anche se bilanciate in modo diverso e anche se non è possibile vederle agire in modo isolato: quindi non sarebbe tanto la tendenza alla morte contrapposta alla lotta per la vita che permette di spiegare i fenomeni clinici, bensì la pulsione sessuale e quella aggressiva che interagiscono e si combinano tra loro. Se Freud considerava il concetto di t. un’ipotesi speculativa, furono Melanie Klein e la sua scuola a conferirgli un concreto significato clinico (➔ posizioni evolutive), in cui la teoria freudiana delle pulsioni viene riassunta nelle nozioni di pulsione di vita e pulsione di morte, mentre l’angoscia è posta in diretta correlazione con l’aggressività.