TETUÁN (A. T., 43)
Città del Marocco settentrionale, capoluogo della parte del Marocco medesimo sottoposta al protettorato spagnolo. La città giace in amena posizione in mezzo a giardini e frutteti, sulle pendici meridionali della Sierra del Haus presso la riva sinistra del Río Martín a 10 km. dalla costa. Si ritiene che sorgesse sui primi del sec. XIV per opera di un capo Merinide sul luogo ove fu già l'antichissima Tamuda. Nel 1400 fu presa e distrutta dagli Spagnoli, ma un secolo più tardi la ripopolarono i Mori e gli Ebrei espulsi dalla Spagna ed ebbe un periodo di notevole floridezza per il commercio e per le industrie che vi si praticarono: importanza che non venne meno anche dopo che ne fu ostruito il porto. Nel 1859 gli Spagnoli la rioccuparono temporaneamente in seguito all'aggressione patita dalla carovana del principe Alberto di Prussia inoltratasi da Ceuta; ma per il trattato di pace dell'anno seguente, che assicurò alla Spagna altri vantaggi, fu poi rilasciata. In seguito agli accordi internazionali che regolavano la spartizione del protettorato marocchino, la Spagna procedette alla sua regolare occupazione e la fece capoluogo del Protettorato e degli antichi Presidios. Tetuán conta 48.000 ab. (1933), di cui 4250 Ebrei e 11.500 Spagnoli, per i quali è sorto dopo il 1913 un apposito quartiere adiacente all'antica e caratteristica città. Tetuán è congiunta a Ceuta da un tronco ferroviario di 41 km.