tetracicline
Tra gli antibiotici più impiegati ai fini terapeutici, dopo i β-lattamici. Nel 1948, la clorotetraciclina è stato il primo antibiotico di questa classe a essere isolato da colture microbiche ottenute con ceppi batterici, appartenenti alla specie Streptomyces aureofaciens. L’attività di questa classe di antibiotici, classificabili ad ampio spettro, con attività nei confronti di batteri gram-positivi e gram-negativi, è particolare coprendo anche micoplasmi, rickettsie, e clamidie, ed è dovuta all’inibizione reversibile della sintesi proteica a livello del ribosoma 30S. Il termine tetraciclina deriva dalla struttura base, che è prodotta a livello del metabolismo microbico secondario ed è costituita a partire da unità di acetato e propinato, condensate in una catena lineare che in seguito ciclizza con formazione di quattro anelli condensati tra loro. Alla struttura base, caratteristica di questo tipo di antibiotico, sono legati gruppi diversi, che differenziano le singole tetracicline. Le molecole naturali più conosciute sono: tetraciclina (TC), clorotetraciclina (CTC) e ossitetraciclina (OTC). La tetraciclina è stata inizialmente ottenuta per modificazione della clorotetraciclina e solo in seguito direttamente, allestendo le colture in assenza di cloro o in generale impiegando ceppi non in grado di incorporare il cloro nella struttura base. Le tetracicline sono generalmente prodotte in miscela, da ceppi batterici appartenenti al genere Streptomyces (per es., S. aureofaciens per TC e CTC; S. rimosus per TC e OTC). Clorotetraciclina e ossitetraciclina sono le molecole maggiormente presenti nelle colture, mentre la tetraciclina è generalmente la componente minore. Il processo microbiologico è protratto per ca. 60÷65 ore, ottenendo una resa di ca. 25 g di antibiotico per litro di coltura. Anche le tetracicline, come penicilline e cefalosporine, sono attualmente disponibili in forma semisintetica, per modificazione della struttura base ottenuta per via microbiologica. In alcuni Paesi le tetracicline trovano applicazioni diverse da quelle terapeutiche: sono, infatti, utilizzate nell’allevamento di polli e maiali come promotori della crescita e per la conservazione di alimenti quali pesce e carne.