tetano
La spora che infetta le ferite
Il tetano è una grave malattia infettiva che colpisce sia l’uomo sia gli animali, causata dalla tossina prodotta dal batterio Clostridium tetani. Il malato presenta violente contrazioni muscolari, spesso estese a quasi tutti i muscoli. L’infezione può causare la morte nel giro di uno o pochi giorni; solo in alcuni casi si può avere la forma cronica che porta a guarigione
Si pensa che l’umanità abbia sempre avuto a che fare con il tetano: spore di questa malattia sono state ritrovate nelle tombe degli antichi Egizi. Ai tempi della Grecia antica si considerava una malattia tipica delle partorienti ed era pertanto chiamata il flagello delle partorienti.
Il tetano è una malattia ad alta mortalità: si stima infatti che il 20 ÷ 30% delle persone che se ne ammalano muoia. Fortunatamente esiste un vaccino che ha molto ridotto la frequenza della malattia. In Italia prima degli anni Sessanta del Novecento – cioè gli anni in cui è stata introdotta la vaccinazione obbligatoria – si registravano circa 700 casi l’anno; con l’introduzione del vaccino il numero dei casi è sceso a circa 100 l’anno e le persone che si ammalano non hanno effettuato o non hanno completato la vaccinazione.
Il Clostridium tetani – vale a dire il batterio che produce la tossina causa del tetano – ha la capacità di resistere a condizioni ambientali assai sfavorevoli. Infatti può produrre particolari sostanze che formano intorno alla cellula batterica un involucro, trasformandolo in una spora, che ha la capacità di sopravvivere ad alte o basse temperature, anche in presenza di radiazioni o in assenza di ossigeno.
Le spore, quando le condizioni ambientali ritornano favorevoli, si ritrasformano in batteri che possono proliferare e diffondersi.
L’uomo si può ammalare perché le spore entrano attraverso le ferite, anche piccole, della pelle, particolarmente se sono poco ossigenate – come quelle provocate dalla puntura di un ago o di un chiodo –, oppure in seguito a pratiche chirurgiche con strumenti infetti. Il tetano del neonato infatti, si può verificare a causa dell’utilizzo di strumenti chirurgici sporchi per il taglio del cordone ombelicale.
All’interno delle ferite le spore si trasformano in batteri che producono appunto la tossina tetanica, sostanza proteica molto tossica per l’uomo e definita neurotropa in quanto ha una particolare affinità per le strutture nervose. La tossina infatti, attraverso i nervi raggiunge il sistema nervoso centrale e causa violente contrazioni muscolari o spasmi generalizzati.
La forma più frequente è chiamata tetano generalizzato: il malato presenta un tipico atteggiamento definito trisma, cioè con denti serrati e l’impossibilità ad aprire la bocca perché i muscoli delle labbra sono contratti. Inoltre assume un’espressione che sembra divertita (è detta riso sardonico), causata dalla contrazione dei muscoli intorno agli occhi e delle labbra. Con il progredire della malattia, anche i muscoli del torace e del collo diventano contratti, così che il malato è costretto all’immobilità. I muscoli delle gambe risultano in estensione mentre quelli delle braccia in flessione. La malattia si estende generalmente in senso discendente – dai muscoli del volto e degli arti superiori a quelli del torace e infine a quelli degli arti inferiori – ed è caratterizzata da crisi spastiche, cioè contrazioni che coinvolgono l’intera muscolatura del corpo, compresa quella dell’apparato respiratorio, che spesso causano arresto della respirazione.
Durante la malattia purtroppo il malato rimane cosciente e pertanto vive nell’angoscia che sopraggiunga un arresto del cuore e del respiro.
In casi più rari si ha il tetano localizzato, caratterizzato dal coinvolgimento dei gruppi muscolari vicini alla ferita attraverso cui è entrata la spora: tetano cefalico, dove sono contratti i muscoli del collo e del capo; tetano toraco-addominale, dove si ha la contrazione dei muscoli del torace e dell’addome.
La diagnosi non è difficile, spesso però i segni non sono così definiti come nel trisma e quindi è molto importante interrogare il malato su eventuali ferite riportate o incidenti avuti.