testicolo
Ciascuna delle due ghiandole genitali maschili, organi pari, di forma ovoidale, poste nella borsa scrotale, responsabili della produzione dei gameti maschili, gli spermatozoi, e della secrezione di ormoni sessuali maschili. Sono detti anche gonadi maschili.
Il t. origina dalla cresta genitale primitiva, disposta sulla parete posteriore della cavità celomatica dell’embrione. A 8 settimane le gonadi sono situate nella regione lombare, ricoperte da peritoneo parietale. Il peritoneo forma due pieghe sopra e sotto la gonade. Quella superiore prende il nome di legamento sospensore o diaframmatico, quella inferiore si chiama gubernaculum testis. A 11 settimane il t. si è differenziato in didimo ed epididimo. Durante lo sviluppo embrionario ogni t. discende dalla regione lombare alla borsa scrotale, seguendo un tortuoso tragitto lungo la parete posteriore dell’addome.
I t. sono sospesi e mantenuti in posizione nella borsa scrotale dalle strutture che formano il funicolo spermatico e dal gubernaculum testis. Il funicolo spermatico occupa il canale inguinale e comprende l’arteria e le vene spermatiche, il condotto deferente e i fasci del muscolo cremastere, racchiusi in una guaina sierosa. Le arterie spermatiche originano dall’aorta addominale a livello lombare e si impegnano nel funicolo spermatico a livello dell’anello inguinale interno. Il sangue refluo dai t. è drenato dal plesso venoso pampiniforme, che è formato da tre gruppi di vene: le vene spermatiche, che a destra confluiscono nella vena cava e a sinistra nella vena renale omolaterale, le vene referenziali e le vene cremasteriche. Durante la migrazione embrionaria i t. si portano dietro uno strato di rivestimento peritoneale, che va a costituire i foglietti viscerale e parietale della tunica vaginale. Tra i due foglietti vaginali è presente la cavità vaginale, lubrificata da un liquido sieroso prodotto dalle cellule dei due foglietti, entro la quale ogni t. è libero di muoversi senza attrito. Ogni t. è incapsulato in uno strato di denso connettivo fibroso, la tunica albuginea, di colorito biancastro, molto resistente, dalla quale si dipartono tralci connettivali che dividono il t. in circa 250 lobuli testicolari.
In ogni lobulo sono ospitate anse di tessuto testicolare, i tubuli seminiferi, entro cui sono prodotti gli spermatozoi. I tubuli seminiferi confluiscono nella rete testis, un sistema di piccoli tubuli anastomizzati, che a sua volta confluisce per mezzo di 15÷20 piccoli dotti efferenti nella testa dell’epididimo. I tubuli deferenti sono rivestiti da due distinte popolazioni cellulari, le cellule della serie spermatogenica a differenti livelli di maturazione e cellule non spermatogeniche, chiamate cellule di Sertoli, la cui funzione è quella di fornire supporto e nutrizione agli spermatozoi in via di sviluppo. Negli spazi interstiziali tra i tubuli sono rinvenibili cellule endocrine, deputate alla produzione del testosterone, le cellule di Leydig. Le cellule della serie spermatogenica si dividono in spermatogoni di tipo A e B, spermatociti primari e secondari, spermatidi e spermatozoi. La loro disposizione nel tubulo non è casuale ma orientata, con le cellule figlie di ciascuna divisione cellulare che rimangono legate da sottili ponti citoplasmatici e occupano una posizione più centrale nel lume tubulare.
Tra le numerose condizioni morbose di interesse endocrinologico che coinvolgono i t. figurano gli ipogonadismi, tra cui l’eunucoidismo e la sindrome di Klinefelter, e i più rari ipergonadismi. La patologia testicolare comprende inoltre una serie di anomalie congenite, tra cui la completa assenza di una o entrambe le ghiandole (anorchidia mono- o bilaterale), l’abnorme piccolezza (microrchidia), la mancata discesa nelle borse scrotali o criptorchidia, l’ectopia di uno o entrambi i t.; questi, inoltre, possono essere sede di processi infiammatori (orchiti e orchiepididimiti, acute o croniche, batteriche o virali) e, non frequentemente, di tumori, rappresentati per lo più dal seminoma.