TESSITURA (XXXIII, p. 674; App. I, p. 1053; II, 11, p. 992)
In questi ultimi anni molto si è parlato di "automazione" anche nel campo tessile, dove però non si è ancora giunti alla "automatizzazione" integrale delle diverse operazioni, intendendo come automatizzazione "il coordinamento secondo uno o più schemi di operazioni controllate da organi sensibili all'effettivo andamento delle operazioni stesse". Ora se in molti settori del campo tessile, e specie nella filatura, è stato fatto un grande passo nella automatizzazione, in altri, a motivo di esigenze contingenti, rimane molto da fare, se si potrà fare senza mutare l'attuale linea tecnologica. Esaminiamo i principali risultati ottenuti nei varî settori della tessitura.
Tessitura cotoniera. - Sono andate diffondendosi le spoliere e le roccatrici automatiche che consentono, rispetto ai tipi comuni, una produttività doppia o tripla per persona e per ora, sia pure con maggior consumo di energia per kg di prodotto. La velocità di avvolgimento del filo non supera in genere i m 400 al minuto. Nelle spoliere si pensa di poter arrivare fino a circa 3 telai per ogni fuso.
Nella imbozzimatura, le attuali apparecchiature elettriche ed elettroniche controllano e rettificano la tensione della catena, il grado di asciugamento (Dry-tester), la temperatura e la densità dell'appretto e ne registrano l'andamento su appositi grafici. È comparso un nuovo tipo di imbozzimatrice con asciugamento "monoplano" mediante la quale, durante il percorso di pochi metri in apposita camera, la catena si asciuga grazie all'alternarsi di correnti di aria calda e di aria fredda.
Si è generalizzato il telaio automatico a cambio di spola che va perfezionandosi col controllo, pneumatico o per aspirazione, delle code di trama al cambio della spola e col trasporto delle spole vuote alla spoliera mediante un nastro trasportatore. Un tipo di telaio ha il barilotto intercambiabile che viene riempito di spole al reparto spolatura e sostituito a telaio col barilotto portaspole vuoto.
È stato presentato un "telaio a spoliera" nel quale è incorporata una testa di spoliera che provvede ai bisogni del telaio stesso (Unifil).
Sono pure comparse, oltre al telaio circolare, delle macchine tessili che, secondo il concetto degli ideatori, dovrebbero sostituire il telaio convenzionale. Tali sono: il "telaio Gentilini-Ripamonti" che comanda i fili a mezzo di piastrine profilate come eccentrici e accompagna la trama, mediante appositi tubetti di piccolo diametro, attraverso la bocca; il "telaio Sulzer", nel quale la trama è lanciata attraverso la bocca da un piccolo proiettile di forma parallelepipeda; il "telaio Maxbo" che non accompagna la trama ma la sospinge, mediante un soffio d'aria, nella bocca dell'ordito. Si aggiunga il recentissimo telaio "Kow" che lancia la trama mediante un sistema idraulico e che può essere applicato nella tessitura delle fibre sintetiche. La diffusione di queste macchine è per ora molto limitata.
Si è generalizzato l'impiego di macchine annodatrici per annodare i fili di una catena nuova a quelli di una esaurita.
In tema di rimettitura, benché ingegnose, le macchine escogitate per compiere quest'operazione non hanno trovato che rara applicazione. Hanno invece avuto successo talune macchinette che sostituiscono interamente il lavoro della "sporgina", aiutante della rimettitrice. Queste macchinette presentano automaticamente filo per filo e lamella per lamella (del guardiaordito) al passafili della rimettina stessa; si hanno anche macchinette passapettini.
Tessitura laniera. - Non vi sono grandi novità nel campo della t., salvo la comparsa di qualche telaio automatico a cambio di spola. La diffusione di questo telaio è ostacolata dal fatto che la maggior parte dei telai è del genere pik-pik cioè si ha il cambio delle scatolette dalle due parti della cassa battente e viene inserita una trama per ciascuna navetta. Per questo genere di telai non è ancora stato risolto il problema dell'automatismo mediante il cambio della spola o della navetta; si sta tentando di farlo.
Tessitura delle fibre corticali (lino, canapa, iuta). - Si ha una fioritura di macchinario espressamente costruito per fibre corticali, il quale riflette quello impiegato nella tessitura cotoniera ma meglio si addice a queste fibre. Ne è conseguita, è vero, una minor velocità nelle macchine di preparazione, ma in compenso si ha un lavoro meglio eseguito. Alle macchine sono stati applicati tutti gli automatismi che ritroviamo nella tessitura cotoniera.
Nei telai automatici da juta, in luogo del cambio della spola si ha il cambio del cops operato da apposito martelletto, il quale infila un nuovo cops nella navetta munita di speciale apertura laterale. Ai telai sono pure stati applicati i guardiaordito a lamelle. Un certo successo nella produzione della saccheria ha avuto il telaio circolare del tipo "Saint Frères" producente un tessuto tubolare di apertura adatta alla confezione dei sacchi.
Per le particolari esigenze delle t. delle fibre corticali, specie per quelle più rigide, molto rimane da fare ancor prima di poter giungere alla completa automatizzazione.
Tessitura serica e di tipo serico. - Nella t. delle fibre artificiali e sintetiche destinate al settore serico, il passo tra la meccanizzazione e l'automatizzazione è ormai una realtà.
All'incannaggio su rocchetti si è sostituita la roccatura nella quale le macchine arrestano il fuso quando la rocca abbia raggiunto un prefissato diametro e quando si rompa il filo. Si producono rocche di uniforme durezza e si assicura l'uniformità di tensione nel filo in via di avvolgimento. Queste due ultime doti si sono rese particolarmente indispensabili nell'intento di eliminare fili stralucidi o male tinti nelle stoffe, dovuti a sovratensioni o comunque a tensione non uniforme tra i fili della catena. Per evitare gli stessi stralucidi e differenze di gradazione delle tinte nel tessimento, sono state costruite spoliere con tenditori regolabili ed automatici del filo. L'automatizzazione delle spoliere ha raggiunto lo stesso grado di perfezione di quello delle altre industrie tessili con la sostituzione automatica della spola piena con una vuota e l'incassettamento ordinato delle spole prodotte. Nell'orditura la produzione è stata considerevolmente aumentata sostituendo nella cantra i tradizionali rocchettini, le rocche crociate coniche che consentono lo svolgimento assiale del filo. Le macchine per l'incollaggio delle catene di fibre artificiali sono state costruite con gli stessi automatismi descritti per le imbozzimatrici da cotone. Il telaio automatico a cambio di spola sta diffondendosi con maggior larghezza rispetto al telaio a cambio di navetta a spola esaurita e ciò con vantaggio nella produzione. Il propagarsi in campo serico delle fibre nuove artificiali e sintetiche, ha fatto sentire la necessità degli impianti di condizionatura dei locali, necessità prima poco conosciuta. La t. della seta si è ristretta a un numero limitato di telai. Si producono tessuti in greggio che vengono poi sottoposti a operazioni di tintura e stampa e tessuti tinti in filo limitatamente a stoffe e articoli di pregio destinati all'abbigliamento femminile, alla sciarperia, alla cravatteria maschile, alla tappezzeria di lusso. In questi tessuti si hanno metrature molto ridotte, per ogni colore e disegno, al fine di soddisfare le esigenze più raffinate dei mercati. La produzione di queste stoffe richiede una costante cura e personale bene addestrato. Vengono quindi a mancare il presupposto e il bisogno di accelerare i tempi come si verifica nella produzione di massa. L'automatizzazione si rende allora superflua: ad essa si potrà giungere forse solo con un lento cammino.
In conclusione, molto si è fatto nel campo della automatizzazione, specie nel settore cotoniero che è all'avanguardia. Di automazione è prematuro parlare, in quanto il personale addetto alle macchine, anche se dispensato da molte operazioni, deve rimanere al servizio delle macchine produttrici per intervenire in caso di rottura dei fili e per l'esaurimento delle riserve di filato: l'automazione dovrebbe risolvere questi due problemi. Molto si potrà fare nell'avvenire ma il cammino si presenta lungo ed impegna la soluzione di altri molteplici e complessi problemi. Il rapporto realizzato ora in tema di automatizzazione è di 5:1, ciò che equivale a un dipendente della tessitura (direzione, preparazione e servizî compresi) per ogni 5 telai. Nella maggioranza dei casi, però, non si va oltre il rapporto 1:1-2:1. Del rapporto 5:i si potrà parlare quando si sia affermata l'automazione.
Tessuti nuovi. - Il diffondersi delle fibre sintetiche ha dato luogo alla fabbricazione di tessuti aventi particolari caratteristiche che è difficile poter ottenere e conservare con le altre fibre tessili. Così si fabbricano: tessuti per impermeabili in fibre sintetiche, a volte trattati con una semplice calandratura a caldo, a volte leggermente resinati, i quali adempiono bene allo scopo della loro destinazione; tessuti per sottovestiti femminili che possono ricevere una pieghettatura permanente mediante trattamento a caldo; tessuti "martellati" per abbigliamento, ottenuti impiegando filati fissati e non fissati variamente disposti nel tessuto. Altri tipi hanno disegno a rilievo e sono ottenuti per impressione a caldo.
Si hanno inoltre tessuti arricciati ottenuti utilizzando il diverso grado di rientro al fissaggio delle varie fibre sintetiche: nel campione riprodotto in figura le trame di "movil" (rhovil) hanno causato l'arricciatura del fondo in nailon che ha un grado minore di rientro. Le stesse trame di movil, opportunamente applicate in stoffe normali per tappezzeria, provocanti effetti di rigonfiamento od arricciature varie nel tessuto.
Si fabbricano tappeti per pavimento in velluto con pelo di nailon, non soggetti a incendio in quanto questa fibra non brucia ma fonde. Da ultimo, citiamo la camiceria maschile che non si stira; per lavarla basta una semplice immersione in acqua.
Bibl.: Consiglio Nazionale delle Ricerche, Convegno sui problemi dell'automatismo, 8-13 aprile 1956, Vol. II, relazioni di: A. Bonizzoli, T. Broggi, S. Coggi, O.M.I.T.A., A. Pagliari, A. Preti; Rivista Tessile, fascicolo dedicato alla 3ª Esposizione internazionale delle attrezzature tessili (E.I.A.T., 1959).