tessera del tifoso
loc. s.le f. Lasciapassare personale, che può consentire facilitazioni e vantaggi, rilasciato da una società calcistica ai propri tifosi non sottoposti a provvedimenti delle autorità di sicurezza.
• La Tessera del Tifoso, voluta fortemente dall’ex ministro dell’Interno Maroni, si evolve e diventerà da qui a breve una sorta di fidelity card che ne cambierà non di molto la sostanza, ma sicuramente consentirà di aprire nuovi orizzonti al tifo «pulito» del calcio. Sarà una «carta» dei servizi, con sconti, agevolazioni e tutto ciò che le società riterranno necessario per aumentare il senso di appartenenza dei propri tifosi. Perché se da una parte la nuova iniziativa diminuisce di fatto il controllo soggettivo, dall’altra aumenta in maniera esponenziale la responsabilità dei tifosi. (Tiziano Carmellini, Tempo, 13 marzo 2012, p. 2, Primo Piano) • I provvedimenti degli ultimi tempi hanno definitivamente escluso dagli spalti le famiglie e gli appassionati occasionali: dai terribili treni speciali alla tessera del tifoso, ogni cura ha nutrito il male alimentando il tifo organizzato, fanatico e professionale, di fatto esaltando il ruolo padronale degli ultras dentro strutture che ancora le società di calcio non riescono a possedere: altro ritardo del Parlamento, che ha legiferato sulla materia dopo aver congelato la norma per 7 anni. (Marco Bucciantini, Unità, 7 maggio 2014, p. 10) • chi fa l’abbonamento, è obbligato a sottoscrivere pure la tessera del tifoso, ovvero, maggiori controlli. Per un ultrà duro e puro, è l’aglio del vampiro. (Massimiliano Nerozzi, Secolo XIX, 4 settembre 2016, p. 8, Italia Mondo).
- Composto dal s. f. tessera, dalla prep. del e dal s. m. tifoso.
- Già attestato nella Repubblica del 25 novembre 2005, p. 68, Sport (F[ulvio] Bi[anchi]).