TESPI (Θέσπις)
Autore leggendario di tragedie, nato nel demo attico di Icaria. Visse nel VI sec. a. C.
L'immagine del mitico fondatore della poesia tragica non è per ora nota con sicurezza da nessun ritratto. È stata però proposta la identificazione con T. di una testa bronzea ellenistica, forse alessandrina, trovata nella villa dei Pisoni a Pompei. Essa presenta una caratteristica acconciatura a lunghi riccioli a spirale lavorati a parte e poi saldati alla testa. E una pettinatura atipica, che trova confronto solo nei riccioli a tortiglione delle maschere tragiche. Per questo elemento e per qualche lettera di una iscrizione frammentaria conservata sull'erma marmorea in cui era inserita la testa, si è voluto appunto vedere nel pezzo un ritratto ideale di Tespi. Ma, come si vede, gli elementi su cui si basa la identificazione non appaiono definitivi. T. è forse raffigurato in un kàntharos argenteo della Bibliothèque Nationale di Parigi, ove appare anche la immagine di Arato di Soli, il fondatore della poesia scientifica e astronomica. Il fondatore della tragedia sarebbe rappresentato come un giovane sbarbato seduto con aria meditativa, interpretato, peraltro, anche come Licofrone di Calcide. In mano ha un lungo bastone ricurvo. Di fronte a lui è posta una maschera tragica. Si tratta di un lavoro assai fine del I sec. a. C.
Bibl.: K. Lehmann Hartleben, Ikonographische Miscellen, in Röm. Mitt., 1925, p. 139 ss.; K. Schefold, Die Bildnisse der antiken Dichter, Redner und Denker, Basilea 1943, 193, 216, 226; Ch. Picard, Un cénacle litteraire hellénistique sur deux vases d'argent du Trésor de Berthouville-Bernay, in on. Piot, 1950, p. 60 ss.; G. M. A. Richter, The Portraits of the Greeks, Londra, I, 1965, p. 73 s.