TESEI, Teseo.
– Nacque a Marina di Campo nell’Isola d’Elba, in provincia di Livorno, il 3 gennaio 1909, ottavo figlio di Ulisse, proprietario terriero e piccolo armatore, e di Rosa Carassale.
Le buone condizioni economiche della famiglia gli consentirono di frequentare il ginnasio del collegio degli Scolopi di Firenze e, ottenuta l’ammissione alla prima classe del liceo classico, presentò domanda per entrare nella Regia accademia navale di Livorno. Il 19 ottobre 1925 divenne allievo ufficiale nel corpo del genio navale e per i successivi cinque anni seguì i corsi a terra alternati alle campagne addestrative su unità della Regia Marina.
Il 6 novembre 1929 divenne aspirante sottotenente e il 1° luglio 1930 sottotenente; completato l’iter formativo presso la Regia accademia navale, il suo primo imbarco fu il 1° novembre successivo sulla nave da battaglia Duilio, al quale seguì, il 9 gennaio 1931, quello sulla moderna nave scuola a vela Cristoforo Colombo. Il 1° luglio successivo fu promosso tenente e circa quattro mesi dopo fu destinato a Napoli per frequentare la Scuola di ingegneria navale fino al 20 novembre 1933, periodo nel quale una volta, dal 27 luglio al 10 settembre 1932, fu trasferito a Taranto presso la direzione delle costruzioni navali e meccaniche. Il 23 novembre 1933 si imbarcò per quasi un anno sul sommergibile Balilla, per passare sui similari Marcantonio Colonna il 13 novembre 1934 e Giovanni Bausan il 14 aprile 1935.
Nei mesi successivi, a causa dell’inasprimento dei rapporti fra l’Italia e la Gran Bretagna per la crisi che avrebbe portato alla guerra d’Etiopia, insieme al tenente del genio navale Elios Toschi, suo compagno di corso nella Regia accademia navale, riprese gli studi cominciati di propria iniziativa nel periodo in cui avevano frequentato l’istituto livornese per realizzare un mezzo d’assalto subacqueo con due operatori. Quest’ultimo era ispirato alla torpedine semovente che aveva concepito, realizzato e impiegato con successo durante la prima guerra mondiale il maggiore del genio navale Giovanni Raffaele Rossetti.
Tuttavia Tesei e Toschi poterono dedicarsi alla costruzione del mezzo, che sarebbe stato denominato siluro o semovente a lenta corsa (meglio noto con l’acronimo di SLC e con il soprannome di ‘maiale’), solamente nei periodi in cui erano liberi dal servizio come direttori di macchina dei sommergibili sui quali erano imbarcati, con il risultato che le prove del primo prototipo realizzato dall’officina siluri di San Bartolomeo a La Spezia utilizzando quasi totalmente materiali di scarto, poterono svolgersi solo alla fine dell’ottobre del 1935. Nonostante alcuni difetti, il mezzo dimostrò le sue potenzialità e così nei mesi seguenti ne vennero realizzati altri esemplari progressivamente migliorati, mentre in contemporanea iniziò la selezione e l’addestramento del personale che li avrebbe impiegati.
Tesei fu tra i primi tredici ufficiali che parteciparono a tale attività, fra il novembre del 1935 e l’agosto del 1936, mentre era imbarcato prima sul sommergibile Vettor Pisani e poi sul similare H.6, e di essi solo tre, fra i quali l’elbano, completarono il corso. La conclusione della guerra d’Etiopia senza il coinvolgimento della Gran Bretagna fece sì che il programma per lo sviluppo dei nuovi mezzi d’assalto fosse sospeso e Tesei, che dal 28 agosto 1936 era stato trasferito sul sommergibile Jalea, prese parte alla guerra di Spagna. Il 1° gennaio 1937 fu promosso capitano e continuò a operare come direttore di macchina sui battelli subacquei coinvolti nel conflitto che insanguinava la penisola iberica ottenendo due croci al merito di guerra, la medaglia di benemerenza per i volontari di guerra e la medaglia commemorativa delle operazioni militari in Spagna.
Nel settembre del 1938, allorché la conferenza di Monaco fece intravedere la possibilità di un futuro grande conflitto in Europa, i vertici della Regia Marina decisero di creare un reparto per sviluppare e impiegare i mezzi d’assalto. Fra il personale selezionato vi fu Tesei, che con gli altri operatori si addestrò nella zona di Bocca di Serchio, in provincia di Pisa, concorrendo al miglioramento dei mezzi e delle attrezzature, cosicché poco dopo l’ingresso dell’Italia nel secondo conflitto mondiale, con foglio d’ordine n. 189 del 15-16 agosto 1940, fu insignito della medaglia d’oro di prima classe per un’invenzione utile alla Regia Marina.
Fu tra i prescelti per partecipare all’operazione ‘G.A.’, la prima che sarebbe stata compiuta con quattro SLC per violare la base di Alessandria d’Egitto. Tuttavia, il 22 agosto gli aerei britannici attaccarono le unità italiane coinvolte nella missione mentre sostavano nel golfo di Bomba in Libia e affondarono la motonave Monte Gargano e il sommergibile Iride. Tesei si distinse nel salvataggio di alcuni membri dell’equipaggio del battello subacqueo rimasti intrappolati nel suo scafo e per questo ebbe una medaglia d’argento al valore militare ‘sul campo’. Egli prese poi parte all’operazione B.G.1 per attaccare, con tre SLC trasportati dal sommergibile Scirè, salpato da La Spezia il 24 settembre, le navi britanniche presenti a Gibilterra, ma la missione fu interrotta per mancanza in quei giorni di bersagli importanti.
La stessa missione, ridenominata B.G.2, fu condotta a partire dal 21 ottobre, ma, nonostante il felice rilascio dei tre SLC dallo Scirè, essi ebbero problemi di natura tecnica cosicché non ottennero alcun risultato e due operatori furono catturati. Tesei e gli altri tre riuscirono a raggiungere a nuoto la costa e a rientrare in Italia. Sebbene indebolito nel fisico, concorse alle attività per il recupero della corazzata Conte di Cavour posata sul fondale della base di Taranto dopo l’attacco aereo britannico avvenuto la notte fra l’11 e il 12 novembre. Per la sua dedizione al servizio fu promosso maggiore per merito di guerra con anzianità di grado dal 12 dicembre 1940 e il 5 giugno successivo fu nominato ufficiale dell’Ordine della Corona d’Italia.
L’ultima missione alla quale Tesei prese parte fu il tentativo di violare il porto della Valletta durante la complessa operazione ‘Malta 2’ la notte fra il 25 e il 26 luglio 1941, alla quale parteciparono anche due semoventi dei quali uno posto al suo comando.
I britannici, scoperti i mezzi d’assalto e d’appoggio italiani, aprirono con l’artiglieria un intenso fuoco contro di essi e fecero fallire l’attacco. Fra i caduti nelle prime ore del 26 luglio 1941 vi fu anche Tesei, il cui corpo non fu mai rintracciato. Per il suo comportamento durante l’azione, per sovrano motuproprio, con regio decreto del 31 maggio 1946 gli fu conferita la medaglia d’oro al valore militare.
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