TERZO (Tercius)
Questo aggettivo numerale ha due significati rispetto alle monete: quello di frazione dell'unità e quello di multiplo. In parecchie ordinazioni agli zecchieri si trovano quelle di tertii Julii o pauli dei quali uno valga per tre e quattro valgano un ducato e d'altra parte si ha un tertium carlenum di cui tre facciano un carlino. Per le frazioni poi si hanno anche denominazioni proprie (v. tercenario; terzarolo; tremisse; ecc.). Il più curioso derivato è quello di treterzi col quale venne designato il primo scudo bolognese d'argento che fu coniato soltanto durante il breve pontificato di Gregorio XIV (1590-91) del valore di 78 bolognini equivalente a 3 gabelloni da 26 bolognini.
Bibl.: G. Castellani, Monete pontificie, in Bollettino d'arte, XXVIII, Roma 1934, p. 428 segg.; E. Martinori, La moneta ecc., Roma 1915, s. v.; G. A. Zanetti, Nuova raccolta ecc., Bologna 1775, III, p. 43, nota 55.