terziario
Settore economico in cui il processo di produzione è rivolto all’erogazione di servizi (➔ servizio), siano essi destinati alla vendita oppure gratuiti (➔ servizio pubblico).
I servizi sono generalmente definiti come beni immateriali e istantanei che nella maggior parte dei casi si consumano in presenza del cliente, da cui sono fisicamente inseparabili (per es., i servizi di sanità o il trasporto di persone). Oltre a questa categoria di beni, il settore t. include tutte quelle attività, solitamente di carattere immateriale, che sono complementari o di ausilio alle attività del settore primario e secondario; queste sono, tra le altre, le attività finanziarie, di amministrazione, di strategia e di controllo. Tali funzioni possono essere generalmente scorporate dal core business (attività di base) delle imprese e realizzate esternamente a esse.
A fianco dei servizi tradizionali che sono storicamente caratteristici del t. (cura, ristorazione, trasporto, consulenza legale ecc.), negli ultimi decenni è comparso il cosiddetto t. avanzato, formato da una tipologia particolare di servizi legata alla ricerca scientifica, alle nuove tecnologie, alla formazione di capitale umano (➔) e al lavoro culturale. Fanno parte del t. avanzato per es.: i laboratori di ricerca scientifica, le università nella loro funzione di ricerca, le piattaforme informatiche, e tutte quelle società che basano la maggior parte delle loro attività sul capitale umano e sulla sua formazione. A fronte del sommarsi di attività di carattere differente nell’area dei servizi, il t. è, negli anni 2000, un settore complesso, non facilmente sintetizzabile in comparti o categorie definite. Tale complessità, oltretutto, rende piuttosto difficile la stima reale settore. Infatti, mentre alcuni servizi sono altamente standardizzati e facilmente quantificabili (come i trasporti, la sanità e le telecomunicazioni), nella maggior parte degli altri servizi le prestazioni sono diverse le une dalle altre per qualità e risultato e non è quindi agevole misurarne il prodotto. Inoltre, per alcune delle sue caratteristiche, la competizione all’interno del settore t. si basa molto sulla qualità dei servizi offerti e le determinanti di prezzo e di valore aggiunto sono attribuibili non solo alla quantità di risorse impiegate, ma alla qualità soggettiva degli input (ossia degli occupati).
Nel corso del 20° sec., in parte grazie alle innovazioni tecnologiche e a un ampliamento della base dei consumi, il t. ha aumentato la sua rilevanza all’interno dei sistemi economici nazionali, superando l’agricoltura e la manifattura. Il t. è negli anni 2000 il settore più grande nella composizione del prodotto interno lordo di numerosi Paesi, compresa l’Italia. Infatti, la quota percentuale del valore aggiunto attribuita ai servizi in Italia è cresciuta dal 52% a più del 72% tra il 1970 e il 2010, mentre la quota totale degli occupati che lavorano nel t. è cresciuta dal 43% al 68,4% nello stesso arco temporale (Rapporto sulle economie territoriali e il terziario di mercato, 2011).
Il fenomeno della terziarizzazione delle economie è stato analizzato e interpretato dalla teoria economica a partire da diverse prospettive. Secondo un primo punto di vista, i servizi sono un bene superiore la cui elasticità rispetto al reddito è maggiore (spesso di molto) dell’unità. Di conseguenza, la quota della domanda finale dei servizi (a prezzi costanti) cresce più che proporzionalmente rispetto al reddito.
Un altro approccio legato alla domanda prende in considerazione, invece, le esigenze della società postindustriale che sarebbe maggiormente orientata al consumo di beni immateriali e servizi superiori, grazie anche al cambiamento della giornata lavorativa e alla maggiore disponibilità di tempo libero (➔). ● Infine, un altro filone di studi ha concentrato la spiegazione della terziarizzazione delle economie sulla lenta crescita della produttività associata alle attività del t. e quindi alla quota crescente di prodotto nominale. Infatti, essendo fortemente legato alla componente di capitale umano, il settore è limitato nella sua produttività alle capacità individuali e allo sviluppo di esse.