terronismo
s. m. L’orgolio di chi è considerato terrone, figlio del Sud.
• «In realtà volevo prendere in giro la nostra civiltà, non l’Islam, senza fare la morale a nessuno ‒ sottolinea [Checco Zalone] ‒. Semmai si possono offendere i tarantini. Anche se poi il “terronismo” vince sul terrorismo, il terrone si rivela l’arma giusta contro il terrore. Nel mio film sono le cozze alla tarantina a salvare il Big Bang da un attentato e il calore dei meridionali a combattere le bombe.». (Emanuela Giampaoli, Repubblica, 4 gennaio 2011, Bologna, p. XII) • [Marina] Valensise parla con imprenditori e intellettuali, cita Raffaele La Capria e intervista Marco Demarco cui si deve la critica del «terronismo», il misto di rancore antisettentrionale e rivendicazionismo consolatorio che è in realtà stretto parente del localismo leghista. (Aldo Cazzullo, Corriere della sera, 14 marzo 2012, p. 41, Terza pagina) • Vorrei solo precisare che il revival attuale di borbonismo, sudismo e addirittura terronismo non è altro che il rilancio di una vecchia e diffusa convinzione che l’unità d’Italia avrebbe comportato lo sfruttamento del Sud a vantaggio del Nord. I rapporti tra le due parti del Paese sono stati, a mio parere, di sostanziale interazione seppure squilibrata a svantaggio del Mezzogiorno. (Francesco Barbagallo, Repubblica, 8 agosto 2017, p. 10).
- Derivato dal s. m. terrone con l’aggiunta del suffisso -ismo.
- Già attestato nella Stampa del 15 gennaio 1964, p. 7, Cronache dei libri (Franco Antonicelli).